Colloquio
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Per il filosofo ucraino Constantin Sigov, la vittoria di Donald Trump, che potrebbe far pendere la guerra a favore dei russi, costituisce un forte segnale di allarme per gli europei, che devono riprendere in mano il proprio destino.
“Dobbiamo uscire dalla logica secondo la quale gli Stati Uniti agiscono e noi, l’Europa, reagiamo”, ha dichiarato il capo della diplomazia europea Josep Borrell l'11 novembre, durante la sua visita in Ucraina. Da diversi giorni il Paese è in allerta di fronte all’intensificarsi degli attacchi russi che provocano ogni giorno nuove vittime. Ritrovare capacità di azione, necessità condivisa anche dal filosofo ucraino Constantin Sigov, mentre Donald Trump ha appena vinto le elezioni americane. Autore di numerose opere dall'inizio della guerra tra cui Il coraggio dell'Ucraina (edizioni du Cerf) o Quando l'Ucraina risorge scritto in collaborazione con Laure Mandeville (Talent Editions), l'intellettuale è preoccupato per il gusto del caos condiviso da Donald Trump e Vladimir Putin. Vive a Kiev, un obiettivo ricorrente dei droni russi, lo ricorda “È attraverso la pratica che la speranza sopravvive, non solo attraverso le idee o le discussioni”.
Come vivi la vittoria di Donald Trump dopo Kiev? Aveva annunciato più volte la sua intenzione “risolvere la guerra” rapidamente in Ucraina…
Queste elezioni segnano un momento storico nell’indebolimento dell’Occidente, ma il presidente eletto degli Stati Uniti non è il padrone del potere.
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