l'essenziale
“Tutto è iniziato da qui”: questo il titolo di un documentario di Comminge attualmente in fase di realizzazione sullo sfruttamento del gas di Saint-Marcet. La Gazette ritorna, in tre episodi, su questa parentesi industriale che ha segnato Comminges.
Della scoperta del Gas di Saint-Marcet siamo abituati a parlare di un'avventura, di un'epopea del gas o addirittura di un “miracolo repubblicano”. Fu infatti in una festa nazionale, il 14 luglio 1939, che il gas sgorgò per la prima volta in una località chiamata “Le Pinat”, a Latoue, al confine tra Saint-Marcet e Aulon. Ma quando scaviamo un po’, ci rendiamo conto che la genesi di questa scoperta è lunga, che è il frutto di ricerche e prospezioni scientifiche richieste dallo Stato: qui nulla è caduto dal cielo.
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È infatti alla Prima Guerra Mondiale che bisogna risalire per trovare l'origine di questa scoperta. Fu durante questo conflitto che emerse e si affermò la forza meccanica, che furono inventati e messi in moto i carri armati e l'aviazione. La Storia di Francia ha conservato l'episodio dei “taxi della Marna” per illustrare il vantaggio strategico dei rapidi movimenti delle truppe. Foch, Gallieni e Joffre, i tre marescialli addetti a Comminges furono gli attori principali, la battaglia della Marna permise di fermare l'avanzata germanica nel 1914.
Petrolio, “sangue di guerre”
Ma nel 1917 i serbatoi erano vuoti, Clémenceau inviò un appello al presidente americano Wilson affinché consegnasse il petrolio necessario ai militari e usò una macabra metafora destinata a passare alla storia: il petrolio è “il sangue delle guerre moderne”. Il petrolio è una materia prima strategica e la Francia deve averla.
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Finita la guerra, nel 1924 lo Stato creò la Compagnie Française du Pétrole, che fu la prima antenata della società Total e la cui gestione fu affidata fin dall'inizio al settore privato. Tre missioni: sfruttare il petrolio iracheno rubato alle compagnie tedesche dal Trattato di Versailles, fondare un'industria di raffinazione in Francia e cercare la tanto desiderata risorsa sul suolo nazionale.
Nel 1936, quando il Fronte Popolare salì al potere, il fallimento della ricerca era evidente. In Francia, solo a Pechelbronn esisteva fin dal Medioevo un'antica miniera di petrolio. Un olio molto pesante, difficile da trasformare in carburante, è destinato alla produzione di lubrificanti. Ulteriore svantaggio: si trova in Alsazia, una zona strategicamente problematica.
La speranza dei geologi è rivolta ai contrafforti dei Pirenei
È verso la scienza che si rivolgono i politici, viene creato l'Ufficio nazionale dei combustibili liquidi e mentre si delineano i progetti per costruire il CNRS, la prima missione di questa nascente istituzione sarà quella di trovare sul suolo nazionale “il sangue delle guerre di domani”. È una missione che logicamente è affidata ai geologi: Léon Bertrand, Louis Barrabé e Charles Jacob che diventerà il primo direttore del CNRS. La loro attenzione si concentra innanzitutto sui dintorni del Pic Saint-Loup nell'Hérault dove i rilievi non forniscono nulla di conclusivo.
Ma la grande speranza dei geologi è rivolta ai contrafforti dei Pirenei, e più in particolare ai nostri Piccoli Pirenei. Questo massiccio attraversato dalla Garonna a Boussens forma una sorta di eco delle nostre montagne. Le anticlinali di Aulon o Plagne sono siti tipici, che ricordano i siti petroliferi della California. Suoli calcarei punteggiati di marne grigie. Un terreno un tempo ricoperto da un oceano, dove gli organismi viventi si sono accumulati nel corso di centinaia di migliaia di anni e poi sono stati piegati dall'erezione dei Pirenei.
Il 28 novembre al cinema Le Régent di Saint-Gaudens
28 novembre alle 18:45andate al cinema Le Régent, per una proiezione della memoria in immagini dell'epopea del gas di Saint-Marcet. L'equipe del film “Tutto è passato da qui”, che sarà trasmesso nel 2025 a Le Régent e in Via Occitanie, vi propone un incontro e delle discussioni attorno a questo documentario in costruzione. Tutti possono venire con i propri ricordi, oggetti e archivi.
Nascita dell'Ente Petrolifero Autonomo
È quindi per analogia che i geologi decidono di perforare a Pinat e lì la prima perforazione è produttiva, il che è un po' un miracolo perché 300 metri più avanti una perforazione di verifica non troverà nulla. Inizialmente tenuta segreta, la notizia si è diffusa e il ministro De Monzie è venuto a visitare l'indagine davanti alla telecamera della Gaumont. Al suo fianco il deputato di Saint-Gaudens Hypolite Ducos. Entrambi sono radicali ed è così che il gas Pinat situato nella città di Latoue diventerà il gas Saint-Marcet. A differenza di Latoue o Aulon, roccaforti socialiste devote a Vincent Auriol, il sindaco di Saint-Marcet è un radicale, come il deputato e il ministro…
Successivamente lo Stato ha creato la Régie Autonome des Pétroles, la RAP, la cui sede, uffici e laboratorio si trovano a Saint-Gaudens. Sulla stampa si legge che la Francia petrolifera ha due santi: Saint-Gaudens e Saint-Marcet. Meno di un mese dopo scoppiò la guerra.
Una serie in tre puntate da leggere su La Gazette
Ogni settimana di novembre, prima della proiezione, La Gazette vi invita a scoprire la storia del gas Saint-Marcet in tre episodi: la genesi con la scoperta del giacimento nel 1939; la gestione autonoma del petrolio alla prova della guerra; l'espansione, la gloria e la caduta del petrolio commingeois contemporaneamente alla fine del gruppo degli Elfi. Prima puntata nell'edizione del 13 novembre.
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