È un “enorme battuta d’arresto” per i difensori del clima, note Fedeltà. Martedì 12 novembre, in appello, la giustizia olandese si è pronunciata a favore della multinazionale Shell contro Milieudefensie, la filiale olandese di Friends of the Earth. Tre anni prima, questa ONG aveva firmato un famoso precedente ottenendo, in prima istanza, la condanna del colosso del gas e del petrolio a ridurre le proprie emissioni di gas serra del 45% entro il 2030 per allinearsi all’accordo di Parigi. La Corte d’appello dell’Aja lo ha appena ribaltato.
“Se vogliamo avere qualche possibilità di limitare il riscaldamento della Terra, gli scienziati stimano effettivamente che dovremmo ridurre le emissioni globali del 45%. riassume il giornale cristiano. Ma il giudice ha ritenuto che si trattasse di una media globale, che non consente di fare una distinzione tra le quote di diversi settori, località e tipi di carburante”. E, sebbene le aziende abbiano la responsabilità di ridurre le proprie emissioni, non spetta a un tribunale stabilire uno standard per loro, ha stabilito la corte, liberando quindi Shell da questo vincolo numerico.
Campione delle emissioni di CO2
NRC ci ricorda questo “affare clamoroso” è stato seguito “con grande attenzione in tutto il mondo”. Nel 2021, per
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