l'essenziale
Dall'inizio dell'anno diversi dipendenti dell'azienda Orange hanno perso la vita. Una situazione che preoccupa i sindacati, che collegano direttamente con la ristrutturazione in corso nella società di telecomunicazioni.
Negli ultimi due anni circa 30 dipendenti Orange su un totale di 65.000 si sono suicidati, secondo i sindacati, che indicano come fattore scatenante la ristrutturazione in corso. Anche se le ragioni di ogni suicidio possono essere molteplici e complesse, i rappresentanti dei dipendenti collegano l'aumento del carico di lavoro e le preoccupazioni dei dipendenti riguardo al loro futuro professionale. Risultati supportati dalle relazioni dei medici del lavoro nel 2023 consultate da Franceinfo.
I sindacati temono che si ripeta la crisi degli anni 2000 di France Telecom, segnata da una serie di suicidi e tragedie sociali legate a massicce ristrutturazioni. Chiedono quindi una moratoria per rallentare il processo di trasformazione. La direzione dell'Orange, tuttavia, ha rifiutato. Il CFDT, uno dei sindacati, è cauto ed evita di fare un parallelo diretto con la crisi di France Telecom, sottolineando però la necessità di restare vigili.
In Orange lavorano 500 persone sulla prevenzione dei rischi
Di fronte a queste accuse, Vincent Lecerf, direttore delle risorse umane, difende i cambiamenti in corso: “L’azienda deve trasformarsi”, dice ai colleghi di Franceinfo. Sottolinea che i suicidi vengono presi sul serio e discussi fino al consiglio di amministrazione, come lo scorso ottobre.
Ogni caso di suicidio è oggetto di un'indagine interna e Orange assicura di aver messo in atto importanti sistemi di supporto dalla crisi del 2009 “Ci sono 500 persone che lavorano nella prevenzione dei rischi, più di 50 medici, psicologi, assistenti sociali, ingegneri della sicurezza”, spiega Vincent Lecerf.
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