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Il Niger fa appello alla Russia affinché sfrutti le sue risorse naturali, in particolare l’uranio – Libération

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Nel bel mezzo di una disputa con Parigi sullo sfruttamento di un importante giacimento di uranio, Niamey invita Mosca. Un ulteriore passo avanti nel cambio di rotta del Niger da quando la giunta militare è salita al potere dopo il colpo di stato del 2023.

Una chiamata dal piede. Il Niger ha invitato le aziende russe interessate all'esplorazione e allo sfruttamento delle sue risorse naturali a venire nel paese, ha dichiarato il ministro delle Miniere nigerino in un'intervista mercoledì 13 novembre. Formulata da Ousmane Abarchi in un'intervista all'agenzia pubblica russa Ria Novosti, la proposta si inserisce nel contesto di una disputa tra Niamey e il gruppo francese Orano sullo sfruttamento di un giacimento di uranio. “Abbiamo già incontrato aziende russe interessate a venire ad esplorare e sfruttare le risorse naturali in Niger”ha detto Ousmane Abarchi, precisando che non si trattava di una domanda “non solo uranio”. “Li abbiamo invitati a venire in Niger in questo contesto”ha dichiarato

“Per quanto riguarda le imprese francesi, lo Stato francese attraverso il suo Capo di Stato ha affermato di non riconoscere le autorità del Niger”salito al potere in seguito a un colpo di stato militare nel luglio 2023, ha ricordato Ousmane Abarchi. Secondo lui, “questo non è cambiato da più di un anno”. “Vi sembra concepibile che noi, lo Stato del Niger, accettiamo che le imprese francesi continuino a sfruttare le nostre risorse naturali?”ha sottolineato.

Dal suo insediamento al potere, la potenza nigerina, a seguito di un colpo di stato perpetrato nel luglio 2023, ha rafforzato le sue posizioni ostili all'Occidente e alla Francia in particolare, facendo della sovranità nazionale la sua priorità. Questa affermazione arriva mentre Niamey contesta la decisione annunciata alla fine di ottobre dallo specialista francese di uranio Orano di sospendere la sua produzione.

Sopamin, società statale nigerina, è azionista con Orano (quota di maggioranza al 63,4%) di Somaïr, l'ultimo sito gestito in Niger dal gruppo francese fino all'annuncio della sospensione della produzione di uranio, a partire dal 31 ottobre. Orano ha spiegato la sua decisione con l'aggravarsi delle difficoltà finanziarie, legate in particolare al ritiro da parte delle autorità nigerine in giugno del permesso di sfruttamento di uno dei più grandi giacimenti di uranio del mondo, Imouraren, e all'impossibilità di esportare questa materia prima.

Secondo Niamey, il confine del Niger con il Benin è chiuso per motivi di sicurezza. Il governo nigeriano ha più volte ribadito la volontà di rivedere a fondo il sistema di sfruttamento delle materie prime sul suo territorio da parte di imprese straniere e si rivolge in particolare a nuovi partner come la Russia o l'Iran.

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