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L’amministrazione Biden ha affermato che lo Stato ebraico ha compiuto progressi buoni, ma limitati, nell’aumento degli aiuti umanitari a Gaza, e quindi non limiterà i trasferimenti di armi, come aveva minacciato di fare un mese fa.
Gli Stati Uniti avevano infatti fissato una scadenza entro la quale Israele avrebbe consentito l’arrivo a Gaza di più cibo e aiuti.
Questo sembra essere il caso dopo aver aperto a quinto punto di passaggio situato di fronte al kibbutz Kissufimpiù vicino alla città di Deir al-Balah nel sud della Striscia di Gaza.
Il punto di passaggio consentirà la consegna di cibo, acqua, forniture mediche e attrezzature per ripari nella parte centrale e meridionale della Striscia di Gaza, ha affermato l’esercito israeliano.
L’aiuto sarà soggetto a un controllo di sicurezza al punto di passaggio Kerem Shalom e verranno poi trasportati a Gaza attraverso questo nuovo punto di passaggio.
Le organizzazioni umanitarie lanciano l’allarme
Tuttavia, le organizzazioni umanitarie affermano che le condizioni sono peggiori che mai dall’inizio della guerra durata 13 mesi.
Otto di loro hanno dichiarato in un rapporto che Israele non ha rispettato i criteri americani e ha addirittura adottato misure che hanno peggiorato notevolmente la situazione delle popolazioni sul posto, in particolare nel nord della Striscia di Gaza.
Il rapporto elenca 19 misure di conformità ai requisiti statunitensi. Si afferma che Israele non ne ha rispettate 15 e ne ha rispettate solo parzialmente quattro. Il rapporto è stato firmato congiuntamente da Anera, Care, MedGlobal, Mercy Corps, Norwegian Refugee Council, Oxfam, Refugees International e Save the Children.
Questa settimana sono stati evidenziati gli ostacoli alla distribuzione degli aiuti. Anche dopo che l’esercito israeliano ha autorizzato una consegna nella parte più settentrionale di Gaza, praticamente senza cibo per più di un mese a causa dell’assedio israeliano, le Nazioni Unite hanno affermato di non poter consegnare la maggior parte degli aiuti a causa dei disordini e delle restrizioni imposte dal governo israeliano. Truppe israeliane sul posto.
Gli aiuti all’intera Striscia di Gaza sono crollati in ottobre, con l’ingresso di sole 34.000 tonnellate di cibo, un terzo rispetto al mese precedente, secondo i dati israeliani.
L’organismo militare israeliano responsabile degli aiuti umanitari a Gaza ha attribuito il calo registrato in ottobre alle chiusure dei valichi di frontiera in occasione delle principali festività ebraiche e delle commemorazioni dell’anniversario dell’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, che ha dato inizio alla guerra.
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