Martedì 12 novembre la giuria ha premiato i suoi 42e ricompensa al giornalista, autore di Zoografiaun romanzo autobiografico in cui racconta il suo rapporto con vari animali.
Nel panorama dei premi letterari assegnati dall’inizio della stagione letteraria è al “Goncourt degli animali” per annunciare il suo vincitore. Una settimana dopo la proclamazione dei premi Goncourt e Renaudot, un’altra giuria, molto VIP, si è riunita come dal 1982: al primo piano del ristorante Drouant, luogo emblematico della capitale, dove ogni anno viene annunciato il prestigioso premio Goncourt. Il premio letterario 30 milioni di amici ha infatti tutte le caratteristiche di quest’ultimo: una giuria che riunisce il fior fiore della società letteraria, un luogo storico e una sala comune, omonima del premio, dove si discute attorno a un pranzo per scegliere l’autore che vincerà il premio tra otto opere selezionate. Premia un romanzo e un saggio di qualità letteraria in cui l’animale è al centro dell’attenzione, indipendentemente dal fatto che sia o meno il personaggio principale dell’opera.
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Un romanzo di “grande corredo letterario”
Sono le 14:20 quando finalmente si aprono le porte della lounge. Gli avanzi del pranzo sono sul tavolo. I membri della giuria, tutti amanti della causa animale e tra i quali troviamo l’ex presidente dell’Académie Goncourt, Didier Decoin, l’accademico Frédéric Vitoux, la presidente della Fondazione 30 Millions d’Amis Reha Hutin, la scrittrice Irène Frain e Didier van Cauwelaert – si riuniscono dietro l’editore Teresa Cremisi per la proclamazione del vincitore 2024 del premio letterario di categoria “romano” : sono Frédéric Joignot, ex giornalista di Libération, Actuel e Le Monde e cofondatore di Rivista mondialeper il suo romanzo autobiografico Zoografia (Edizioni Maurice Nadeau).
Nella categoria “saggio”è stata Françoise Malby-Anthony ad essere premiata per il suo libro La saggezza degli elefanti (Albin Michel). Quest’ultima è fondatrice, nel 1998, insieme al marito ormai defunto, di una riserva in Sud Africa che accoglie non solo elefanti ma anche altre specie emblematiche del continente, come giraffe o rinoceronti. Succedono a Cédric Sapin-Defour per il suo libro Il suo odore dopo la pioggia (Stock) e Tom Mustill per il suo saggio Come parlare balena (Albin Michel).
Il romanzo della giornalista è stato eletto al primo turno, con quattro voti, contro uno a favore di quello di Claudie Hunzinger, Sta nevicando sul pianista (Grasset). Mancavano le voci dello scrittore svizzero Joël Dicker e del romanziere e filosofo Frédéric Lenoir, assenti. Solita figura di questo “Goncourt degli animali”anche lo scrittore e saggista Michel Houellebecq si è distinto per la sua assenza: sospettando che i media venissero a prenderlo, ha preferito ritirarsi dalla giuria. Non appena viene annunciato il nome del vincitore, i volti si girano verso la porta per accogliere il giornalista venuto a ritirare il premio tra gli applausi, in una sala riscaldata. “Spesso abbiamo qualche indulgenza per chi ama gli animali, hai alzato il livello, il tuo romanzo è di altissima qualità letteraria”lui lance Teresa Cremisi.
Un prezzo che restituisce il posto all’animale
“È quello che ci è sembrato il più completo, il più originale, poi ci dice l’editore. Si tratta di racconti uno dopo l’altro che disegnano una sorta di autoritratto dell’autore mentre racconta i suoi rapporti con galline, cani, gatti. È scritto molto bene.” A prima vista, però, non è stato il libro ad attirare l’attenzione dei membri della giuria. La sua semplice copertina bianca e il titolo non significavano molto per loro. “Eravamo ovunque Prime piume di Charlie Gilmore (bestseller in Inghilterra, ndr) ma vedi che ci sono sorprese, espone Reha Hutin. Di libri discutiamo molto, tutti li leggono con passione, ecco come Zoografia è stato finalmente scelto al primo turno.
Da parte sua, Irène Frain parla di un libro che “sedotto tutti”. “Abbiamo avuto tutti un profondo sentimento di empatia con lui, anche se non siamo costruiti allo stesso modo attraverso questo o quell’animale. Il suo linguaggio è così bello, la sua costruzione così convincente e la sua totale sincerità che penso che molti lettori potranno identificarsi.si entusiasma. “È vero che la qualità letteraria è stato il valore aggiunto di quest’anno”corsa in corsa Didier van Cauwelaert.
Il vincitore ha ringraziato calorosamente i membri della giuria. “Questo premio ridà spazio a questo tipo di scrittura che affronta la questione animale, da sempre presente, dandole una reale importanza e lo trovo fantastico”si rallegrò. “È qualcosa che si sta evolvendo nella società ed era ora perché se prendiamo la storia della letteratura e la storia degli animali, è una storia che risale a secoli fa, basta guardare le grandi mitologie che hanno dato loro un posto reale come in Nella mitologia egizia con i gatti, ma anche nei racconti e nelle leggende. La presenza dell’animale nella letteratura è davvero storica”.
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Per quanto riguarda il premio per il saggio assegnato a Françoise Malby-Anthony, Didier van Cauwelaert ha facilmente spiegato la scelta della giuria. “Per parlare bene degli animali bisogna parlare in modo semplice, giusto e profondo. C’è la profondità di riflessione, la precisione sui temi per farci condividere sia l’attaccamento che il mistero: difendere gli animali è anche rispettare il loro mistero, è cercare di comprenderli al meglio e non volerli ridurre alla conoscenza ne abbiamo o dell’uso che ne facciamo”. È stato felicissimo della scelta del libro che parla degli elefanti, un animale che ammira. “L’elefante ha tanto bisogno di comprensione, in questo senso è abbastanza vicino al cane quando sceglie l’uomo, ma una volta scelto, questo rapporto deve arrivare lontano, può creare scambi – telepatici – che hanno una forza incredibile”ha aggiunto.
La Fondazione 30 Million Friends ha assegnato a Frédéric Joignot un assegno del valore di 3.000 euro e a Françoise Malby-Anthony un assegno di 1.000 euro, che dovranno versare per intero a un’associazione per la protezione degli animali di loro scelta .
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