A Riad, il presidente nigeriano Bola Ahmed Tinubu ha incontrato il principe ereditario saudita e il primo ministro Mohammed bin Salman bin Abdulaziz Al Saud a margine del vertice arabo-islamico.
Hanno esplorato aree di cooperazione nei settori del petrolio e del gas, dell’agricoltura, delle infrastrutture e dell’istituzione di un Business Council saudita-nigeriano.
È allo studio anche una proposta di accordo commerciale bilaterale da 5 miliardi di dollari tra Nigeria e Arabia Saudita.
La Saudi Agricultural and Livestock Investment Company (SALIC) ha già acquisito una partecipazione di 1,24 miliardi di dollari in Olam Agri, un’importante azienda agricola nigeriana.
Prevede di aumentare la propria quota in questa società per renderla uno dei principali attori dell’industria agroalimentare globale.
Il principe ereditario ha elogiato gli sforzi di riforma del presidente Tinubu. Ha paragonato queste riforme a quelle che lui stesso aveva attuato in Arabia Saudita per stabilizzare e sviluppare l’economia.
La Nigeria al vertice arabo-islamico per la pace in Medio Oriente
Il vertice congiunto arabo-islamico, tenutosi a Riyadh l’11 novembre 2024, ha rinnovato il mandato della Nigeria e di diversi altri Stati all’interno di un comitato ministeriale responsabile della promozione della pace in Medio Oriente, in particolare nel contesto dei conflitti in corso a Gaza e in Libano .
Questo comitato, guidato dall’Arabia Saudita, è stato istituito nel 2023 e comprende i ministri degli Esteri di diversi paesi, tra cui Nigeria, Egitto, Qatar, Turchia, Indonesia, Palestina e Giordania.
Nella sua risoluzione finale, il vertice ha esortato il comitato a raddoppiare gli sforzi per porre fine all’aggressione in Libano e a rafforzare la cooperazione dei paesi del sud per aumentare il sostegno internazionale.
Il vertice ha inoltre sottolineato l’importanza di proteggere le rotte marittime, sulla base del diritto internazionale, e ha accolto con favore un meccanismo tripartito firmato dalla Lega degli Stati arabi, dall’Organizzazione per la cooperazione islamica (OIC) e dall’Unione africana per sostenere la causa palestinese.
I leader presenti hanno condannato le recenti operazioni militari israeliane nel nord della Striscia di Gaza, definendole tali “crimini di genocidio”, e ha denunciato i tentativi di cambiare l’identità di Gerusalemme Est.
Il vertice ha riaffermato il proprio sostegno alla creazione di uno Stato palestinese sovrano che comprenda la Cisgiordania, la Striscia di Gaza e Gerusalemme Est, riconosciuto come la “capitale eterna” della Palestina.
Infine, le risoluzioni del vertice hanno espresso un sostegno incrollabile alla sicurezza e alla sovranità del Libano, sottolineando al contempo l’importanza della stabilità nella regione per il benessere delle sue popolazioni.
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