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“Cercheremo di ignorare”, come i Blues approcciano questa partita ad alta tensione

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Due giorni prima della partita della Nations League contro Israele, in programma questo giovedì allo Stade de (20:45), Dayot Upamecano e Lucas Chevalier hanno parlato in una conferenza stampa. L’opportunità per i due giocatori della Francia di spiegare come si avvicinano a questo particolare poster, che si svolgerà in un contesto geopolitico teso legato alla situazione in Medio Oriente.

Un battesimo davvero speciale. Per la sua prima volta con la squadra francese, Lucas Chevalier si prepara a vivere un momento particolarmente memorabile. Anche se non dovrebbe essere schierato allo Stade de France, il portiere del Lille fa parte del gruppo della Francia che si prepara a sfidare Israele questo giovedì nella Società delle Nazioni (20:45). L’incontro si svolgerà sotto stretta sorveglianza, con maggiore sicurezza, a causa del teso contesto geopolitico che circonda la situazione in Medio Oriente. Cosa sconvolge la preparazione degli azzurri?

“Siamo ovviamente consapevoli di ciò che sta accadendo in giro”, ha risposto il portiere del Losc martedì in conferenza stampa.

“Cercheremo di comportarci come se fosse una partita normale, ma in fondo non lo è proprio. Abbiamo ovviamente compassione per quello che sta succedendo in Medio Oriente. Ma restiamo giocatori di calcio: “È il nostro lavoro. cercare di ignorarlo. C’è un obiettivo sportivo in questo gruppo, ma cercheremo di fare il meglio che possiamo”.

“Posso capire le persone che non vogliono venire”

Questa atmosfera pesante dovrebbe portare a stand in gran parte vuoti. A questo Francia-Israele sono attesi circa 20.000 spettatori, ovvero solo un quarto della capienza dello Stade de France (80.000 posti). Si tratterebbe della più bassa presenza della storia del Blues nel recinto dionisiaco.

“Posso capire perché la gente non vuole venire”, ha commentato Dayot Upamecano, difensore del Bayern Monaco.

“È una loro scelta. Noi continueremo, lotteremo in campo e vinceremo questa partita. Poi posso capire perché ci sono alcuni tifosi che non vogliono venire allo stadio durante questa partita…” Dovremmo spostarlo? corrispondere a causa del rischio di incidenti? “Non lo so affatto. Sono qui solo per giocare”, ha ricordato Upamecano. “Fin da piccolo ho amato giocare a calcio. Ieri era l’11 novembre. Amo la pace, spero che un giorno la ritroveremo, in ogni Paese. Non importa la tua religione o da dove vieni, noi vogliamo la pace. ‘

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