Del quadro della politica di transizione ecologica della comunità dei comuni di Lavalette Tude Dronne, Jean-Yves Ambaud, il suo presidente, su suggerimento di Pierre-Marie Bourlon, presidente dell’Université Populaire du Pays Sud Charente, ha accolto giovedì Paul Neau, ingegnere ecologico, membro dell’associazione négaWatt e specialista in ambiente ed energie rinnovabili per un convegno sulla neutralità carbonica dei territori entro il 2050.
“L’energia meno inquinante è quella che non viene né consumata né prodotta.” Da questa osservazione, Paul Neau ha elaborato lo scenario ideale, frutto di studi sul campo seri, realistici e quantificati, per una transizione energetica di successo mirata alla neutralità del carbonio e ad una Francia rinnovabile al 100%. Questo scenario si basa sulla sobrietà (quali bisogni reali?), sull’efficienza energetica (macchine, dispositivi, veicoli, abitazioni) e sulle fonti rinnovabili.
Quale grado di accettabilità?
Da questa dimostrazione consegue che l’energia eolica e solare sarebbero i mezzi principali – ma non gli unici – e meno costosi per sostituire i combustibili fossili e produrre energia senza emissioni di carbonio.
Proposte che non hanno altro obiettivo “se non quello di indicare la direzione, la gamma di soluzioni e i mezzi quantificati in uno scenario equilibrato” dice Paul Neau, quando un pubblico numeroso e informato sottolinea che nella presentazione manca un elemento molto importante: il grado di accettabilità dei progetti da parte della popolazione.
A riprova, il collettivo sorto a Montmoreau per “la preservazione dei paesaggi rurali, del patrimonio e del turismo verde”, si è sacrificato sull’altare del fotovoltaico. “Invivibile senza lo sviluppo delle energie rinnovabili”, ha affermato un relatore, “la campagna non lo sarebbe da meno se fosse industrializzata e cementificata”, “Impatto di carbonio per la produzione di pannelli, turbine eoliche, produzione di rifiuti”…
Basandosi sul modello Fabrikwatt de Ruelle e sui documenti esistenti (piano di sviluppo delle energie rinnovabili, PLUI in corso), il presidente Ambaud chiede agli eletti del territorio che “cittadini, comunità e professionisti” si uniscano per produrre e autoconsumare a livello locale, dare priorità alle energie rinnovabili nella misura in cui sono accettate dalla popolazione, privilegiare i siti che non hanno impatto visivo e desiderare utilizzare il potenziale esistente senza artificializzare il territorio.
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