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Decifrazione Aumentano le manifestazioni per la ricolonizzazione di Gaza e per l’espansione dei confini dello Stato ebraico. Governo, media, esercito… L’ascesa dell’estrema destra sembra irresistibile.
Da dove sono vedono Gaza. Vedono salire il fumo dei bombardamenti e sentono risuonare i colpi dell'artiglieria. Potevano quasi anche percepire il silenzio morto che poi divora l'enclave palestinese. Queste centinaia di religiosi e ultranazionalisti israeliani, con lo yarmulke ricamato in testa e le armi appese sulla schiena, provenienti da tutto il Paese, ballano, cantano e proclamano profezie. “Siamo qui per ricolonizzare la Striscia di Gaza. Non una piccola parte. Il tutto. Più di 700 famiglie sono pronte a stabilirsi lì”, predice Daniella Weiss. Sotto le spoglie di una nonna di 79 anni, non è altro che il capo dell'associazione di estrema destra Nachala, che si batte per la ricolonizzazione di Gaza.
Il 21 ottobre a Beeri, a 3 chilometri da Gaza, organizza, con i membri del Likud, il partito del primo ministro Benjamin Netanyahu, un festival per “prepararsi per il reinsediamento a Gaza”. L'ospite illustre, Itamar Ben Gvir, ministro della Sicurezza, si rivolge alla folla: “Incoraggiamo il trasferimento volontario di tutti i cittadini di Gaza. La terra d'Israele è nostra. » La scena è diventata virale sui social.
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