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Mib sotto i 34.000; STM prende il comando

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(Alliance News) – Martedì i mercati azionari europei hanno continuato a mostrare un trend ribassista in un contesto di generale cautela. Gli investitori stanno osservando attentamente le possibili implicazioni di un potenziale secondo mandato di Donald Trump per l’economia globale, mentre il presidente eletto svela gradualmente i dettagli di quella che sarà la sua squadra di governo.

Sul fronte macroeconomico, l’indice ZEW del sentiment economico tedesco è crollato inaspettatamente, influenzato dalla vittoria di Trump e dalle difficoltà della coalizione di governo tedesca. A questo proposito, i principali partiti politici tedeschi hanno concordato un calendario che potrebbe portare ad elezioni generali anticipate il 23 febbraio, ha detto martedì una fonte del Partito socialdemocratico del cancelliere Olaf Scholz.

Sul fronte dei dati economici, il tasso di inflazione annuale della Germania è stato confermato al 2,0% in ottobre dai dati diffusi martedì dall’Ufficio federale di statistica, in accelerazione rispetto al minimo in tre anni e mezzo dell’1,6% a settembre e in linea con stime preliminari.

Si tratta dell’inflazione più alta degli ultimi tre mesi, con l’inflazione dei servizi in accelerazione al 4% dal 3,8% di settembre, l’inflazione dei prodotti alimentari al 2,3% dall’1,6% e l’inflazione dei beni in ripresa allo 0,4% dopo un calo dello 0,3%.

Considerando l’insieme dei titoli, solo il 17% è in rialzo, il 36% in ribasso, il 4% invariato e il 43% non quotato, per un valore di scambio di circa 1,0 miliardo di euro.

Il FTSE Mib perde quindi l’1,1%, a 33.978,82 euro.

In Europa, il FTSE 100 di Londra ha ceduto l’1,0%, il CAC 40 di Parigi l’1,3% e il DAX di Francoforte lo 0,9%.

Tra i titoli più piccoli, le mid cap hanno perso lo 0,7% a 46.988,27, le small cap lo 0,8% a 27.687,25 e l’Italia è cresciuta dello 0,3% a 7.774,42.

Nel listino delle maggiori capitalizzazioni di Piazza Affari, buona seduta per STMicroelctronics, che avanza del 2,7% a 25,90 euro per azione, dopo un guadagno giornaliero del 2,6%.

Tra i pochi contributori all’incremento troviamo Leonardo, che avanza dell’1,5%. IDV, il marchio del gruppo Iveco (+0,1%) specializzato in veicoli per la difesa e la protezione civile, entra nella joint venture creata da Leonardo e dalla tedesca Rheinmetall, scrive martedì Il Messaggero. La quota di IDV sarà compresa tra il 12% e il 15% del totale attivo della joint venture, che si occuperà della produzione di veicoli cingolati da combattimento per l’Esercito italiano.

UniCredit – in calo dello 0,4% – ha annunciato martedì di aver riacquistato 5,5 milioni di azioni proprie ordinarie tra il 4 e l’8 novembre. Le azioni sono state riacquistate ad un prezzo medio di 40,4285 euro per un controvalore complessivo di 224 milioni di euro. Al termine di queste operazioni la società detiene 77,9 milioni di azioni, pari al 4,8% del capitale.

Il consiglio di amministrazione di A2A – in calo dell’1,3% – ha esaminato i dati contabili al 30 settembre, chiudendo con un utile netto di pertinenza del gruppo di 713 milioni di euro, in crescita di 288 milioni di euro rispetto all’anno precedente, quando era stato pari a 425 milioni euro. Nel periodo in esame i ricavi del gruppo sono stati pari a 9,09 miliardi di euro, in calo del 17% rispetto all’anno precedente.

Mediobanca – con un deficit del 7,1% – ha dichiarato martedì di aver chiuso il primo trimestre con un utile netto di 330 milioni di euro, rispetto ai 351,3 milioni di euro dello stesso periodo dell’anno precedente, che si concluse il 30 settembre 2023. gli interessi attivi ammontano a 485 milioni di euro, rispetto a 495,7 milioni di euro al 30 settembre 2023.

Sul fronte Mid Cap, Alerion Clean Power – in verde del 3,8% – comunica di aver siglato con Alperia Greenpower Srl – controllata al 100% da Alperia Spa – un accordo di compravendita avente ad oggetto una joint venture paritetica per lo sviluppo e la gestione di un portafoglio di impianti eolici in Puglia, per una capacità complessiva di circa 120 MW, di cui 62 MW già operativi e 58 MW in corso di costruzione.

Fincantieri, dal canto suo, avanza dello 0,3%, dopo il guadagno del 7,7% registrato lunedì in chiusura. Vale la pena ricordare che la società ha annunciato lunedì di aver portato a termine con successo la campagna per l’approvazione del primo piano di azionariato diffuso e di coinvestimento della società, che ha visto una significativa partecipazione dei dipendenti del gruppo in Italia, Norvegia e Stati Uniti. .

Salcef, invece, avanza dello 0,2%, con i risultati attesi giovedì e un prezzo intorno ai 25,90 euro per azione.

Caltagirone crolla dell’1,3% a 6,14 euro, dopo aver toccato un nuovo massimo di 52 settimane a 6,28 euro per azione.

Tinexta perde invece il 5,5% a 7,54 euro. Durante le contrattazioni il titolo ha aggiornato il suo minimo di 52 settimane a 7,48 euro.

Sesa – in rosso dell’1,2% – ha comunicato lunedì di aver acquistato 19.500 azioni proprie ordinarie tra il 4 e l’8 novembre. Le azioni sono state acquistate ad un prezzo medio di 78,26 euro per azione, per un valore complessivo di 1,5 milioni di euro.

Nel settore delle piccole capitalizzazioni, Newlat Food – in rialzo del 5,1% – ha annunciato martedì di aver chiuso i primi nove mesi con un fatturato combinato consolidato di 2,03 miliardi di euro, che costituisce un record per il gruppo. L’utile netto del periodo è stato pari a 170,8 milioni di euro, rispetto ai 18,2 milioni di euro dei primi nove mesi del 2023.

Il titolo Centrale del Latte d’Italia è rimasto stabile a 2,74 euro. La società ha approvato i risultati per i nove mesi chiusi al 30 settembre, chiudendo il periodo con un utile netto di 8,3 milioni di euro, in aumento rispetto ai 6,3 milioni di euro dei nove mesi chiusi al 30 settembre 2023.

Eems crolla del 3,2% a 0,1723 EUR, dirigendosi verso la sua terza candela rialzista consecutiva.

Il Seco ha invece ceduto il 3,5%. L’azienda e Raspberry Pi hanno annunciato martedì di aver firmato un accordo commerciale strategico volto ad espandere le proprie opportunità di business collaborando allo sviluppo di hardware e software.

Seri Industrial, nel frattempo, è sceso dello 0,7% a 2,92 euro, dopo un calo dello 0,2% nella sessione precedente. Sulla piattaforma MarketScreener il titolo – secondo la media di due analisti – è quotato con un target price di 7,40 euro per azione, il che lo rende sottovalutato di quasi il 152%.

Tra le PMI, Adventure è cresciuta del 9,4%, dopo essere scesa di oltre il 13% il giorno prima.

Omer – in verde dell’1,8% – ha annunciato martedì di aver firmato un contratto con Alstom, tramite la sua controllata Omer North America Corp, per la fornitura di componenti tecnici e arredi per i treni messi in servizio da Metra, società che fornisce il trasporto pubblico in l’area metropolitana di Chicago. L’ordine assegnato a OMER riguarda la fornitura di moduli cappelliere e sistemi di ventilazione per 221 vetture.

Energy, in vantaggio per l’1,1%, ha annunciato lunedì di aver acquisito un’ulteriore quota del 13,5% in EnergyInCloud, di cui deteneva già il 73%. Per questa partecipazione l’azienda ha investito 20.000 euro, che è stata rilevata da un azionista di minoranza della filiale.

Ambromobiliare, dal canto suo, si è posizionata nelle retrovie, perdendo il 5,5%, con una quotazione intorno a 1,04 euro.

A New York, il Dow ha chiuso ieri sera in rialzo dello 0,7%, mentre il Nasdaq è salito dello 0,1% così come l’S&P 500.

Tra le valute, l’euro veniva scambiato a 1,0616 dollari rispetto a 1,0640 dollari di lunedì, quando i mercati azionari europei hanno chiuso. La sterlina vale 1,28/16 USD contro 1,2859 USD lunedì sera.

Tra le materie prime, il barile di Brent vale 72,25 dollari contro 71,88 dollari di lunedì sera. L’oro viene scambiato a 2.596,15 dollari l’oncia rispetto ai 2.602,31 dollari l’oncia di ieri sera.

Secondo il calendario macroeconomico di martedì, il rapporto mensile dell’OPEC dovrebbe essere pubblicato alle 13.00 CET dagli Stati Uniti.

Di Maurizio Carta, giornalista di Alliance News

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