La squadra francese ha iniziato lunedì il raduno a Clairefontaine in vista delle due partite contro Israele e Italia nella Società delle Nazioni. Appuntamento finale nel 2024 per i vice-campioni del mondo.
Chi sono i maggiori assenti da questa sequenza?
A meno che non si viva su un altro pianeta, è difficile non notare l’assenza di Kylian Mbappé, non convocato da Didier Deschamps. Tuttavia, il solito capitano dei Blues gioca con il Real Madrid, ha una serie di titolari, ma non vedrà Clairefontaine questa settimana. Il motivo? L’allenatore, seccato per la sua assenza a ottobre, ha voluto riaffermare la sua posizione di caposquadra e intende affermare la sua autorità. Deludente a settembre, dentro e fuori dal campo, Mbappé, che secondo il suo allenatore voleva venire, viene così escluso.
Da segnalare anche l’assenza di Youssouf Fofana a centrocampo. Il milanese, che non avrebbe avuto l’atteggiamento migliore durante l’ultimo scambio, si vede sorpassare Guendouzi, Zaire-Emery o anche Koné, senza dimenticare Kanté, Rabiot e Camavinga. Per il resto, poche assenze importanti da segnalare a parte profili ritenuti ancora troppo teneri (Akliouche, Millot, Ekitike).
Qual è il tema di questo incontro?
La situazione è chiara. Secondi nel girone della Nations League, i Blues (2° con 9 punti) puntano alla qualificazione ai quarti di finale della competizione. Per fare questo dobbiamo finire nei primi due posti con l’arrivo di Israele e la trasferta in Italia di domenica. Una vittoria allo Stade de France giovedì, abbinata ad un passo falso degli italiani (1° con 10 punti) che sfideranno i belgi (3° con 4 punti), ei francesi potrebbero presentarsi a Milano da leader. I quarti di finale della Nations League si svolgeranno a marzo, in un doppio incontro, e se i vice campioni del mondo si qualificheranno, giocheranno la Final Four a giugno. Ricordiamo che più i Blues andranno avanti in questa competizione, più tardi inizieranno a qualificarsi per la Coppa del Mondo 2026.
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Cosa si aspetta Didier Deschamps dall’ultimo raduno dell’anno? E quale capitano nominerà?
Una qualificazione (vedi sopra) e una forma di continuità con un gruppo in ricostruzione. Soddisfatto dell’atteggiamento delle sue truppe in ottobre (vittoria contro Israele 1-4 e contro il Belgio 1-2), con una rosa rimescolata, Didier Deschamps intende approfittare di quest’ultimo incontro dell’anno per creare emulazione, osservare il comportamento dei neofiti e rilevare un nuovo equilibrio nello spogliatoio. L’obiettivo è stringere il girone della Francia nel 2025 per concentrarsi sulla qualificazione ai Mondiali del 2026.
Con i ritiri di Giroud e Griezmann dopo l’Euro, le difficoltà di Mbappé, l’allenatore sa di trovarsi di fronte alla sfida di creare un nuovo gruppo. Con diverse forme di leadership, personalità ambiziose e diversi profili tecnici, i progetti sono numerosi. Ma il compito è essenziale in vista dell’incontro in Usa, Canada e Messico. Per il ruolo di capitano la fascia dovrebbe andare a N’Golo Kanté.
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Quali elementi sono molto attesi?
Con le partenze dei capitani (Giroud, Griezmann) o l’assenza di alcuni dirigenti (Tchouaméni), alcuni hanno tutto l’interesse a mettersi in mostra e fare punti se vogliono il loro portatovagliolo con i Blues nei mesi a venire. Per “sostituire” Griezmann si vocifera il profilo di Michaël Olise. Talentuosissimo, il giocatore del Monaco, deludente il mese scorso, deve fare di più, soprattutto in termini di creatività, per ambientarsi. Ha le qualità, sta a lui avere lo stato d’animo. A centrocampo Mattéo Guendouzi, autore di una buona sequenza in ottobre, dovrà essere all’altezza se il tecnico lo chiamerà. Ci sono posti da prendere.
In attacco, con il ritiro di Giroud, nessun attaccante è riuscito a staccarsi. A passare in vantaggio è Randal Kolo Muani, autore della doppietta in Belgio un mese fa, ma sostituto al PSG. Marcus Thuram (27 presenze, 2 gol), se dovesse partire titolare, non potrebbe perdere l’occasione di brillare. Il tempo sta per scadere. Christopher Nkunku, a corto di tempo al Chelsea, ha brillato al suo ritorno con un gol segnato contro gli israeliani. Sta a lui baciare. Attraente con il PSG e capocannoniere in Ligue 1, ma deludente in Champions League, Bradley Barcola ha davanti a sé un’autostrada sulla fascia sinistra con l’assenza di Mbappé. Sarebbe stupido non approfittarne. Vale la pena guardare profili come quelli di Manu Koné, Benjamin Pavard o Lucas Chevalier, a vari livelli.
Perché il ritorno dei Blues non sarà una grande festa?
Perché il contesto attuale non si presta a ciò. Di ritorno allo Stade de France per la prima volta da giugno 2023, a causa dei lavori e delle Olimpiadi nella sede di Saint-Denis, i Blues ospitano Israele. Sportivamente gli avversari di una notte non fanno sognare nessuno e si affacciano nella 2a divisione internazionale. Altro elemento, dopo gli Europei molto deludenti sul piano del gioco (ma un successo sul piano dei risultati con una semifinale) e l’addio di alcuni dirigenti (Giroud, Griezmann), questa squadra francese è meno sognante. A ciò si aggiunge l’assenza dell’unica stella della squadra, Kylian Mbappé, e le ragioni per venire allo Stade de France in una sera feriale non sono infinite.
Altri elementi, e non ultimo, il contesto di sicurezza attorno a questo incontro. Con il conflitto in Medio Oriente che si esporta in Europa, la presenza di 4.000 agenti di polizia e perfino le minacce che aleggiano su questo incontro, previsto a quasi nove anni esatti dagli attentati del 13 novembre 2015, nulla è lasciato al caso da parte delle autorità . Come annunciato a Le Figaro, giovedì sera a Saint-Denis saranno presenti solo dalle 15.000 alle 20.000 persone. La peggiore affluenza per una partita dei Blues allo Stade de France.
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