Lunedì Bitcoin continua a muoversi sopra gli 80.000 dollari, livello raggiunto domenica, ancora sostenuto dalla vittoria di Donald Trump negli Stati Uniti, mentre l’euro è appesantito dalla crisi di governo in Germania.
Intorno alle 10:50 GMT (11:50 CET), bitcoin è salito del 7,41% a 82.204,19 dollari, dopo aver raggiunto un prezzo record lunedì di 82.387,53 dollari.
Le criptovalute continuano a salire con la vittoria alle elezioni presidenziali americane di Donald Trump, che promette di deregolamentare questo settore, andando controcorrente rispetto all’approccio più restrittivo favorito dall’attuale presidente Joe Biden.
Il repubblicano ha giurato di sostituire Gary Gensler, capo della SEC, uno dei poliziotti dei mercati finanziari americani, odiato dal settore, per il quale ha “impedito senza giustificazione qualsiasi lancio di nuovi prodotti legati alle criptovalute”, nota Stéphane Ifrah , analista di Coinhouse.
Tuttavia, quest’anno la SEC ha autorizzato negli Stati Uniti gli ETF su bitcoin e poi su ether, prodotti finanziari garantiti dal prezzo di queste due criptovalute.
Toccato dalle difficoltà politiche incontrate dalla Germania, l’euro ha perso lo 0,17% contro la sterlina intorno alle 10:50 GMT di lunedì, a 82,81 pence per euro, poco dopo essere crollato al nuovo minimo dall’aprile 2022, a 82,79 pence.
La moneta unica europea è scesa dello 0,40% contro un biglietto verde particolarmente in salute, a 1,0675 dollari per euro, su livelli inesplorati dallo scorso giugno.
In Germania crescono le pressioni per una rapida organizzazione di elezioni legislative anticipate, dopo l’esplosione, a causa dei disaccordi sull’economia, della coalizione di governo inizialmente formata dai socialdemocratici del cancelliere Olaf Scholz, dagli ecologisti e dai liberali.
Il signor Scholz si è detto pronto domenica, con determinate condizioni, a sottoporsi quest’anno al voto di fiducia dei deputati, che dovrebbe perdere non avendo più una maggioranza sufficiente in Parlamento. Di conseguenza, il Bundestag dovrebbe essere sciolto entro 21 giorni e nuove elezioni indette entro 60 giorni.
I “disordini politici in Germania” pesano sulla valuta europea, poiché le difficoltà dei governi del paese, così come della Francia, impediscono all’Unione europea di adottare una direzione chiara, sostenuta da leader forti, ritiene Neil Wilson, analista di Finalto.
Questa situazione è tanto più critica in quanto l’Europa è esposta alle azioni di Donald Trump, “sia sul piano economico” – un possibile rafforzamento dei dazi doganali – “che su quello della difesa nazionale”, nota Kathleen Brooks, analista di XTB.
“Se Trump abbandona l’Ucraina, il timore è che ciò incoraggi la Russia a minacciare la sicurezza nazionale dell’Europa”, “un rischio esistenziale che pesa sull’euro”, avverte.
afp
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