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“Volere la scomparsa di Israele è una regressione storica”

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Il 21 aprile 1947, la “Theodor Herzl”, carica di profughi, attraccò ad Haifa Sullo striscione: “I tedeschi hanno distrutto le nostre famiglie e le nostre case, non distruggete le nostre speranze. » POPPERFOTO TRAMITE GETTY IMMAGINI

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Colloquio La storica Marie-Anne Matard-Bonucci, specialista in fascismo e antisemitismo, analizza le questioni, che si sono moltiplicate dal 7 ottobre, sulla legittimità della creazione di Israele e sul suo diritto all’esistenza

In un anno Israele ha trasformato Gaza in un campo di rovine e ora sta bombardando il Libano. Al di là delle legittime condanne della guerra intrapresa dallo Stato ebraico e della sua politica di colonizzazione in Cisgiordania, sempre più voci mettono in discussione il suo diritto di esistere. È l’unico paese la cui legittimità viene così messa in discussione, settantasei anni dopo la sua creazione?

Marie-Anne Matard-Bonucci Per l’epoca contemporanea, e in questo senso, non vedo alcun equivalente. C’è la Repubblica di Cipro del Nord, riconosciuta solo dalla Turchia, e Taiwan, la cui esistenza come Stato [non reconnu par la Chine, NDLR] è oggetto di discussione, ma non vi è alcun rifiuto di legittimità a livello internazionale, come per Israele. Lo slogan «Dal fiume al mare»che si riferisce ad un territorio che andrebbe…

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