La rabbia e l’esasperazione di quasi 130.000 persone sono esplose sabato sera nella piazza del municipio di Valencia, in Spagna, più di una settimana dopo le mortali inondazioni che hanno colpito la regione.
Un grido dal cuore. Questo sabato, 9 novembre, più di 130.000 persone si sono riunite a Valencia per protestare contro “il malgoverno di persone irresponsabili” durante le inondazioni in Spagna.
Tutti hanno denunciato all’unisono la gestione disastrosa delle piogge torrenziali che sono costate la vita ad almeno 220 persone.
“Dobbiamo porre fine al malgoverno degli irresponsabili e dei vergognosi. È vergognoso che Carlos Mazón (il presidente della Regione Valenciana, ndr) infangi ancora una volta il nome del nostro Paese. Questo mi fa venire la nausea, la gente non se lo merita”, ha detto a CNEWS Adria Jaén Cuenca, linguista spagnola presente alla manifestazione.
Osservazione condivisa da Pedro Diaz, tecnico ferroviario del governo di Valencia: “I miei colleghi sono stati colti di sorpresa, senza preavviso, nel pomeriggio, mentre i treni circolavano su tutta la rete metropolitana di Valencia. Le macchine erano piene di gente.
La ricerca continua
Uno slogan in particolare è diventato il grido di battaglia di tutti questi manifestanti: “Solo il popolo salva il popolo”. Per le migliaia di persone riunite questo sabato, gli abitanti delle zone disastrate potevano contare solo sulla solidarietà dei loro vicini per sopravvivere.
Ai loro occhi, il governo regionale di Valencia non è stato all’altezza del compito: “Chiediamo le dimissioni del presidente Carlos Mazón che ha abbandonato persone mentre stavano annegando, senza avvisare e senza fare nulla per loro. È incredibile”, ha testimoniato Rosa, una pensionata, presente anche lei tra i 130.000 manifestanti riuniti a Valencia.
A più di una settimana dalle inondazioni che hanno colpito la regione, le autorità continuano le operazioni di ricerca dei dispersi. Decine di persone risultano ancora disperse e il bilancio potrebbe salire ulteriormente.
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