Il diritto all’aborto, ad esempio, viene messo in discussione in diversi stati americani, e l’elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti ha fatto temere una diffusione di questo declino dei diritti delle donne. In Afghanistan, i talebani, tornati al potere dall’agosto 2021, stanno aumentando le misure volte a imbavagliare le donne. Dopo essere stato loro vietato di cantare, leggere ad alta voce o parlare fuori casa, ora è loro vietato anche di parlarsi.
In Iran, dal 14 ottobre, una nuova legge sull'hijab impone restrizioni rafforzate e sanzioni estremamente severe: fino a dieci anni di carcere e pesanti multe in caso di infrazione. Opporsi a queste norme repressive e discriminatorie significa rischiare la vita. Il 2 novembre Ahou Daryaei, un dottorando iraniano in letteratura francese, è stato arrestato in Iran per aver protestato contro questa repressione. Molestata in più occasioni per aver indossato un velo ritenuto non conforme, ha protestato presentandosi in mutande davanti all'università. Nuova figura del movimento “Donna, vita, libertà”, temiamo per la sua vita.
L’UNSA riafferma qui il suo profondo attaccamento alla libertà e alla democrazia. Denuncia con forza queste situazioni allarmanti ed esprime il suo incrollabile sostegno, in particolare alle donne afghane e iraniane. L’UNSA sostiene le coraggiose lotte che intraprendono, spesso a rischio della vita, per difendere i loro diritti e le libertà fondamentali.
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