L’11 novembre, che nel 2024 cade di lunedì, permetterà ai francesi di godersi un fine settimana di tre giorni. Molti di loro saranno anche in viaggio per trascorrere qualche giorno lontano da casa. L’11 novembre è uno degli undici giorni festivi disciplinati dal Codice del lavoro, durante il quale gli studenti e la grande maggioranza dei dipendenti non lavorano.
Questo giorno festivo è stato istituito dalla legge del 24 ottobre 1922 dedicato alla commemorazione della Vittoria e della Pace. Una data scelta in riferimento alla firma dell’armistizio, l’11 novembre 1918 a Rethondes (Oise) tra gli Alleati e la Germania.
Questo accordo pose fine alla Prima Guerra Mondiale, un conflitto durato quattro anni che provocò più di 9 milioni di morti e dispersi, di cui 1,4 milioni in Francia, e più di 21 milioni di feriti, di cui 4 milioni a Hexagon. “In media, 900 giovani francesi morivano ogni giorno sui campi di battaglia”, sottolinea il sito Vie publique. Ciascuna famiglia ha perso uno o più dei suoi, di cui conserva devotamente il ricordo: le sue ultime lettere, il suo ritratto in divisa, i suoi addobbi…”.
Dalla legge del 28 febbraio 2012, l’11 novembre è anche un giorno di omaggio a tutti coloro che “sono morti per la Francia”, siano essi civili o militari e siano morti nei conflitti attuali o in quelli vecchi. Si potrà così celebrare la memoria di coloro che “morirono durante operazioni esterne”.
Cerimonie specifiche e giornate tributo vengono organizzate in tutta la Francia. A Parigi, la fiamma del milite ignoto, sotto l’Arco di Trionfo, si riaccende tradizionalmente alla presenza di numerosi funzionari.
Il corpo di questo soldato non identificato è stato scelto tra quelli rinvenuti al fronte durante la Prima Guerra per essere deposto in una tomba e costituisce un luogo di contemplazione nazionale. Qui una fiamma eterna arde ininterrottamente dal 1923 per onorare la memoria dei soldati anonimi caduti sui campi di battaglia.
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