Credito: Prefettura di Vienna
Il sospettato di 34 anni è stato giudicato colpevole ma non penalmente responsabile dal tribunale.
Basato su competenze psichiatriche dell'imputato che ha denunciato a “psicosi delirante con una dimensione mistica e megalomane”, l'accusa ha evidenziato la mancanza di discernimento e ne ha chiesto l'internamento.
3 ottobre a Poitiers, la chiesa medievale di Saint-Hilaire-le-Grand era stata bersaglio di un incendio chi ha opere d’arte gravemente danneggiate, senza provocare vittime.
“Perdite colossali e irrimediabili” per la città di Poitiers
Le indagini hanno permesso di identificare il trentenne, originario di Poitiers, grazie in particolare a il suo DNA è stato trovato su due fiammiferi e sul telefono di sua figlia 12 anni che si è avvicinato all'edificio la notte dell'incendio.
Al timone, l’imputato, già condannato nel 2017 nelle Carte per sfruttamento aggravato, non ha ammesso i fatti : “Sono cristiano, Rispetto tutta la religione, qualsiasi credenza. Sono andato in Cina e Non ho dato fuoco ai templi buddistiS”si è difeso, negando di essere un piromane.
Secondo i vigili del fuoco parte civile, l'incendio ha mobilitato 35 uomini e 13 veicoli, per più di 30 ore di intervento, per un costo equivalente a più di 11.000 euro.
Anche parte civile deplorò la città di Poitiers “Perdite colossali e irrimediabili”senza essere in grado di fornire la crittografia. Lei ha ha chiesto il rinvio dell'udienza sugli interessi civili, stabilito dal tribunale al 15 settembre 2025.
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