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“Anche quando vinciamo non siamo mai unanimi”

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Stéphane Eberlin no “non il ragazzo più divertente” della terra, né del basket francese, è lui stesso a dirlo e riconoscerlo. È vero, bisogna alzarsi presto o avere pazienza per far ridere o semplicemente conquistare la fiducia del 48enne alsaziano, che è rimasto a lungo in guardia dal suo arrivo a Caen nell'estate del 2022.

L'allenatore non ha lasciato la sua nativa Alsazia, dove vivono ancora sua moglie e i suoi figli, per far ridere la Normandia. Era lì per riportare il Caen BC in Pro B, cosa che è riuscito a fare la primavera scorsa. Ed è rimasto lì per installarlo nella divisione, che sembra andare molto bene all'alba di un primo derby normanno contro il Rouen. Giovedì a mezzogiorno, dopo l'allenamento, Stéphane Eberlin ha espresso prestazioni mai viste prima dal suo arrivo a Caen.

Stéphane, nel giro di 15 giorni, Caen BC ha appena acquisito Saint-Chamond, Nantes, Boulazac e Pau. Cosa ti ispira?

Penso che raccogliamo i frutti di ciò che seminiamo. Dobbiamo ricordare che siamo partiti con la spina dorsale forte della scorsa stagione. Dovevamo solo abituarci al livello Pro B A parte Blois, dove non esistevamo (117-80), abbiamo gareggiato con tutti. Negli ultimi 15 giorni abbiamo acquisito consistenza, calma e controllo offensivo. Tutto questo significa che gestiamo meglio le nostre partite. E' una serie molto bella, l'obiettivo ora è continuarla.

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Mantenendo otto scalatori, speravi di lasciare un passo avanti rispetto alla concorrenza e che questi giocatori ricambiassero la tua fiducia. Scommesse già vincenti…

Ci siamo fidati di loro e oggi ci ripagano. Non immaginavamo di ritrovarci sul 7-4 dopo undici giornate. E' molto bello ma è la foto di oggi e sappiamo che le cose vanno molto velocemente in questo campionato. Perdi 3 partite e subito la dinamica cambia. Ciò che serve è raddoppiare i nostri sforzi. Se ci daremo i mezzi, faremo una grande stagione. Dal momento in cui ci crediamo più belli di quello che siamo, quando abbassiamo la guardia, non andiamo avanti.

“Ho imparato che non ci sono molti momenti belli in una carriera”

Quale incontro è stato per te il fattore scatenante?

Abbiamo imparato una vera lezione dalla partita di Antibes (73-79), dove dopo eravamo molto frustrati e molto arrabbiati. Abbiamo fatto un'ottima partita in difesa, ma è stato in attacco che abbiamo perso il conto in 2 partitee a metà tempo, praticando il basket evviva ogni altro attacco. In Pro B devi controllare le cose, stare calmo. È questa consapevolezza che ci ha permesso di avere più controllo in attacco. Per me è stato dall'Antibes che abbiamo cambiato il modo di gestire le partite.

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