È meglio che il popolo di Taiwan apra gli occhi! La guardia costiera taiwanese ha annunciato di voler ricompensare finanziariamente la segnalazione di alcune “attività illegali” in mare intorno all’isola, in particolare la presenza di navi militari cinesi, mentre Pechino mantiene la pressione su Taipei.
Concretamente, chi denuncia omicidi, atti di pirateria, incendi dolosi e rapimenti potrà ricevere una somma di 5.786 euro e 1.446 euro per la denuncia di “clandestini”. Inoltre, la presentazione di segnalazioni verificate alla guardia costiera riguardanti navi militari straniere e cinesi sarà ricompensata con una somma di 87 euro.
Per spiegare questi bonus in caso di denuncia, le guardie costiere si giustificano con il fatto che il loro personale di guardia costiera è “limitato, ma il potere delle persone in mare è illimitato”. Hanno invitato la popolazione, e in particolare i pescatori, a “rimanere vigili di fronte alle attività marittime anomale”.
Mentre Pechino, che considera Taiwan parte del suo territorio, esercita una pressione permanente su Tapei inviando navi militari cinesi, queste informazioni aggiuntive devono servire anche alle autorità di Taiwan per contrastare queste crescenti “minacce marittime” così come “tutti i tipi di tattiche di molestie” nota come zona grigia, vale a dire ostile ma non relativa alla guerra aperta. L’esercito taiwanese segnala quasi quotidianamente la presenza di navi da guerra cinesi nelle sue acque, nonché sortite di aerei da combattimento e droni intorno all’isola.
VideoTensioni a Taiwan: l’isola circondata da esercitazioni militari cinesi
A metà ottobre, la guardia costiera taiwanese ha riferito di aver rilevato gruppi di imbarcazioni delle loro controparti cinesi attorno alle isole periferiche appartenenti a Taiwan, dopo che Pechino aveva lanciato manovre militari mobilitando aerei e navi vicino all’isola. Hanno poi precisato di aver arrestato un cittadino cinese dopo una possibile “intrusione” nelle isole Kinmen, situate a pochi chilometri dalla città costiera cinese di Xiamen, nel Fujian, ma amministrate da Taipei. In precedenza, l’isola di Taiwan era stata messa in allerta quando una portaerei cinese era stata avvistata nella zona.
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