(SenePlus) – In un’intervista esclusiva concessa giovedì a NBC News, Donald Trump, il nuovo presidente eletto degli Stati Uniti, ha rivelato le sue prime priorità dopo la vittoria contro la vicepresidente Kamala Harris, sottolineando una drastica politica migratoria.
“Non abbiamo scelta”, ha detto riguardo al suo piano per realizzare “la più grande operazione di deportazione nella storia americana”. Il repubblicano liquida subito la questione del costo di questa iniziativa: “Non è una questione di prezzo. Quando le persone hanno ucciso e assassinato, quando i signori della droga hanno distrutto paesi, devono tornare a casa perché qui non vogliono restare”.
Tuttavia, l’attuazione di un programma di questo tipo pone sfide considerevoli. Patrick J. Lechleitner, direttore ad interim dell’ICE (Immigration and Customs Enforcement), ha evidenziato a NBC News i principali ostacoli logistici e finanziari di un’operazione del genere. Ex funzionari dell’amministrazione Trump affermano che sarebbe necessario il coordinamento tra diverse agenzie federali, tra cui il Dipartimento di Giustizia e il Pentagono.
Trump articola la sua visione attorno a un “confine forte e potente”, precisando le sue parole: “Vogliamo che la gente venga nel nostro Paese. Non sono uno che dice ‘No, non puoi entrare’.”, specificando: “Devono venire con amore per il Paese. Devono venire legalmente.”
In particolare, questa retorica non ha impedito al 47° presidente degli Stati Uniti di raggiungere risultati storici presso l’elettorato latino-americano, tradizionalmente favorito dai democratici. Il prossimo inquilino della Casa Bianca la vede come una conferma della sua linea politica: “Ho cominciato a vedere che un riallineamento era possibile perché i democratici non sono in sintonia con il pensiero del Paese”. Sottolinea anche i suoi progressi tra gli elettori più giovani, le donne e gli asiatici americani rispetto al 2020.
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