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Mosca vuole incoraggiare un mondo multipolare – DW – 07.11.2024

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Secondo Mosca, questo incontro mira a incoraggiare “mondo multipolare”. A questo incontro sono stati invitati una cinquantina di leader, tra cui africani. Questa è una nuova illustrazione del fatto che la Russia, di fronte all’Occidente, sta spingendo gli stati africani a decidere tra due campi che sono tornati di nuovo opposti.

L’incontro ministeriale di questo fine settimana avviene pochi giorni dopo il vertice dei Brics di Kazan in Russia. Il presidente russo Vladimir Putin intende sfruttare questa piattaforma per promuovere un mondo multipolare e dimostrare ai suoi partner del Sud del mondo il fallimento della politica di isolamento e sanzioni nei confronti del suo Paese.

Negli ultimi anni la Russia ha aumentato la propria presenza nel continente africano, in particolare nel settore militare con lo schieramento di mercenari dell’Africa Corps, ex Wagner, in Mali, Repubblica Centrafricana e Libia.

Vladimir Putin vuole contrastare l’egemonia occidentale Immagine: Sergey Bobylev/Sputnik/REUTERS

Per sperare di contrastare l’egemonia occidentale, Mosca sta anche promuovendo l’insediamento delle sue compagnie minerarie e petrolifere in Africa. Molti di loro sono già presenti in diversi paesi del continente.

In Angola e Zimbabwe, il gruppo Alrosa sfrutta i giacimenti di diamanti, mentre Loukoïl estrae petrolio in Nigeria, Ghana, Camerun e Repubblica del Congo. Rusal, il terzo produttore di alluminio al mondo, è presente in Guinea per la bauxite.

Ampliare la partnership

Secondo Modibo Mao Makalou, economista maliano ed ex consigliere per gli affari economici della presidenza del Mali, “L’idea è quella di espandere questa partnership, soprattutto al commercio e agli investimenti internazionali”. Anche lui lo pensa “Gli investimenti russi in Africa oggi sfiorano i 20 miliardi di dollari”.

Secondo lui “è poco rispetto a un paese come la Cina che raggiunge quasi i 300 miliardi di dollari” ma secondo l’esperto “Grandi gruppi russi operano attualmente in Africa, non solo nel settore petrolifero, con Lukoil in diversi paesi, ma soprattutto anche in termini di sicurezza”.

Secondo la società pubblica russa Rosoboronexport, infatti, Mosca ha consegnato, nel 2023, più di cinque miliardi di dollari di armi al continente africano, ovvero circa 4,7 miliardi di euro.

Vladimir Putin e il presidente turco Recep Tayyip Erdogan all’ultimo vertice dei Brics in RussiaImmagine: Mikhail Metzel/SNA/IMAGO

Tuttavia, alcuni esperti mettono un freno alla promozione del mondo multipolare propagandata dai russi. Yves Ekoué Amaïzo, economista e direttore generale dell’Afrocentricity Think Tank, con sede in Austria, afferma ad esempio che “la responsabilità dei conti pubblici e il modo in cui viene gestito il denaro in Africa non esistono e quindi la Russia ha un ruolo da svolgere , o meglio non lo suona.”

Spiega che la Russia tende a sostenere regimi dittatoriali, anche autocratici, e quindi a ritardare qualsiasi forma di democratizzazione pacifica, in particolare quella degli oppositori africani. Allo stesso tempo, ritardando tutto questo, rischia di “darsi la zappa sui piedi”.

Un ruolo culturale

Oltre alla sua influenza sui social network, la Russia promuove anche la propria cultura e lingua, attraverso la creazione di centri culturali in diversi paesi africani.
Mosca ha annunciato la prossima apertura di Case russe in Guinea, Somalia, Repubblica Centrafricana e Ciad. Una strategia che gli consentirebbe di estendere la propria influenza e di fungere da alternativa all’unilateralismo occidentale, criticato da Mosca e da diversi paesi del Sud del mondo.

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