Il corpo di una donna di 49 anni, gravemente ferita da coltellate che giacevano nel suo sangue nella vasca da bagno di casa, è stato scoperto il 29 ottobre nella sua abitazione a Ruffey-lès-Echirey, situata a una ventina di minuti a nord di Digione. (Costa d'Oro)
“Gravemente ferita” e con “diverse ferite alla gola”, la quarantenne è morta poche ore dopo in ospedale. Questo giovedì abbiamo appreso che due adolescenti di 16 anni, la figliastra della vittima e il suo fidanzato, sono stati messi in custodia di polizia perché sospettati di questo omicidio, ha detto giovedì l'ufficio del pubblico ministero. Il pubblico ministero ha chiesto l'incriminazione e la detenzione provvisoria del fidanzato, per omicidio, e della nuora, per complicità, ha indicato il pubblico ministero di Digione, Olivier Caracotch. La custodia dei minori, iniziata martedì dopo il loro arresto, dovrebbe concludersi questo giovedì e portare alla loro presentazione al giudice in vista di un'eventuale incriminazione.
Un progetto criminale menzionato
Sua nuora, che viveva con la vittima ed era presente al momento della tragedia, ha chiamato i servizi di emergenza, dicendo di aver “scoperto” il corpo. Ma dalle indagini è emerso che durante l'incidente era presente anche il suo fidanzato e che sarebbe stato lui a sferrare i colpi mortali. L'arma, un coltello da tasca, è stata ritrovata sepolta in un bosco, su sue istruzioni. Il minore “non contesta” i fatti ma dice di essere “frastornato”, aggiunge il pubblico ministero. La nuora ha ammesso in custodia di polizia “di aver discusso del piano criminale con il suo fidanzato e di aver facilitato la sua fuga”. Quest'ultimo era stato prelevato sul luogo del delitto dalla madre, venuta a prenderlo. Quest'ultimo, anch'egli posto in custodia di polizia, è stato infine scagionato.
Resta per il momento sconosciuta l'origine del delitto, furto o interesse fraudolento sembrano da escludere. D'altronde, secondo il pubblico ministero, era noto il “significativo disaccordo” tra la vittima e la nuora, dovuto “probabilmente a una difficile convivenza”.
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