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Un nuovo omicidio di mafia scuote il Paese

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Nuovo choc in Montenegro: un duplice omicidio di mafia in pieno giorno scuote il Paese. Le autorità in allerta rossa promettono una risposta forte, ma la popolazione è preoccupata per l'aumento della violenza legata alla criminalità organizzata. Fino a che punto si spingerà questa guerra tra clan?

Il Montenegro è ancora una volta sotto shock dopo il duplice omicidio avvenuto in pieno giorno nelle strade della capitale Podgorica. Mercoledì pomeriggio due persone sono state uccise a colpi di arma da fuoco nel loro veicolo da aggressori armati di armi automatiche. Secondo le autorità si tratta del terzo regolamento di conti mafioso in meno di sei mesi nel Paese.

Secondo la polizia le vittime, le cui identità non sono state rivelate, sarebbero membri della criminalità organizzata. Sul luogo della sparatoria sono stati rinvenuti più di 30 bossoli, a testimonianza della violenza dell'attacco. Gli autori del crimine sono ancora latitanti e attivamente ricercati.

Le autorità promettono una risposta forte

Di fronte a questo nuovo episodio sanguinoso, le massime autorità del Paese hanno reagito immediatamente. Il primo ministro Milojko Spajic ha convocato d'urgenza il Consiglio di sicurezza nazionale, mentre il presidente Jakov Milatovic ha chiesto una forte risposta della polizia per arginare la violenza.

I crescenti scontri tra gruppi criminali rappresentano un allarme rosso e mostrano che è necessaria una risposta più forte da parte delle autorità competenti per porre fine a tali scontri.

ha affermato il presidente Jakov Milatovic

Ma nonostante le ripetute promesse da parte delle autorità di combattere la criminalità organizzata, i regolamenti di conti continuano a scandire le notizie in questo piccolo paese balcanico di 630.000 abitanti. Lo scorso giugno un'esplosione a Cetinje aveva già provocato la morte di due persone e il ferimento di tre, tra cui presunti membri di una banda.

Una guerra tra clan che dura da anni

Secondo gli investigatori questa serie di omicidi è legata al conflitto che dal 2014 contrappone due clan mafiosi rivali: gli “skaljari” e i “kavaci”. Provenienti dalla stessa città di Kotor, in precedenza appartenevano alla stessa organizzazione criminale prima di crollare in seguito alla sparizione di 300 chili di cocaina in Spagna.

Da allora, la loro sanguinosa rivalità ha provocato la morte di circa sessanta persone in tutta Europa. Alla fine di settembre un membro del clan “skaljari” era già stato ucciso dal fuoco dei cecchini mentre era seduto nel suo giardino a Cetinje.

La criminalità organizzata, una piaga per il Montenegro e la sua ambizione europea

Al di là dello spettacolare regolamento di conti, la criminalità organizzata e la corruzione affliggono profondamente il Montenegro. Una piaga che inquina gli sforzi del Paese per aderire all'Unione Europea, un obiettivo importante per questo piccolo Stato.

Nonostante le ripetute promesse dei governi che si sono succeduti, la lotta alle mafie resta una sfida importante. La porosità tra ambienti criminali, politici ed economici complica il compito delle autorità e sono necessarie riforme profonde.

Questi nuovi omicidi mafiosi ricordano duramente il controllo che i clan criminali hanno sul Montenegro. Ancora una volta stanno esercitando pressioni sulle autorità affinché agiscano rapidamente e con forza. La popolazione teme un'escalation incontrollata di violenza e spera in risultati tangibili nella lotta alla criminalità organizzata. Il futuro europeo del Paese dipende da questo.

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