Tra deregolamentazione dell’intelligenza artificiale, allentamento delle regole sulle criptovalute e tensioni con l’UE, la rielezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti potrebbe scuotere l’ecosistema tecnologico globale.
Donald Trump è appena stato eletto 47e presidente degli Stati Uniti. Durante la sua campagna, l’ex presidente si è concentrato sulla liberazione dell’industria tecnologica americana dall’eccessiva regolamentazione e sulla riduzione dell’influenza cinese nel mercato globale. Ma quale sarà realmente l’impatto di una simile vittoria sulle aziende tecnologiche, sull’innovazione e sulla regolamentazione?
Un cambio di direzione sulla regolamentazione dell’IA
La regolamentazione dell’intelligenza artificiale (AI) dovrebbe essere una priorità sotto l’amministrazione Trump. A differenza dell’approccio più restrittivo di Joe Biden, che impone maggiori limiti per proteggere i diritti degli utenti e garantire la moderazione dei contenuti, Trump prevede un ambiente più liberale. Le normative sull’intelligenza artificiale di Biden “danneggiano” l’innovazione americana e favoriscono la Cina, ha affermato. Per Trump la soluzione sarebbe quella di abrogare i decreti del presidente uscente e mettere in atto norme meno restrittive, basate sulla libertà di espressione e sulla promozione della “fioritura umana”.
Questa visione potrebbe segnare una svolta per le aziende tecnologiche, in particolare nel settore dell’intelligenza artificiale, che potrebbero vedere le loro operazioni meno ostacolate da regole ritenute troppo restrittive. Una strategia che potrebbe allargare ulteriormente il divario tra le aziende americane e quelle europee, costrette a rispettare diverse normative, come il GDPR e l’AI Act.
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Un approccio più liberale alle criptovalute
Donald Trump ha anche mostrato un approccio più flessibile alle criptovalute. Convinto che normative eccessivamente rigide rischino di rallentare l’innovazione e di allontanare le imprese verso altre regioni, Trump potrebbe offrire un ambiente più favorevole per le risorse digitali. Il suo obiettivo? Rendere gli Stati Uniti un polo attrattivo per le imprese del settore.
Anche se le sue proposte rimangono vaghe, l’obiettivo sarebbe quello di ridurre al minimo l’intervento statale, anche se ciò significasse lasciare da parte la tutela dei consumatori e del sistema finanziario. Questo tipo di approccio potrebbe accelerare lo sviluppo delle criptovalute ma comportare anche rischi per gli investitori non informati.
Dopo i primi risultati elettorali, il valore del bitcoin e di altre criptovalute, come l’Ether, è aumentato vertiginosamente da martedì a mercoledì.
Una riduzione della regolamentazione per incoraggiare l’innovazione, ma a quale costo?
Una delle promesse elettorali di Trump è quella di liberare l’industria tecnologica dal peso della regolamentazione governativa, nella convinzione che l’innovazione dovrebbe prosperare in un ambiente in cui le imprese hanno più libertà. Tuttavia, tale deregolamentazione potrebbe anche esporre gli utenti a maggiori rischi, sia legati alla sicurezza dei dati che a un’eccessiva sorveglianza. Alcune aziende, come Apple, Google e Amazon, hanno già avviato discussioni con Trump per esplorare come le sue proposte potrebbero influenzare le normative sulla privacy e sulla sicurezza informatica.
Precedentemente in contrasto con la Silicon Valley – la comunità tecnologica, considerata progressista, ha sempre sostenuto il campo democratico – il nuovo presidente ha ricevuto il sostegno di diversi grandi capi del settore attraverso America Pac, un’organizzazione di raccolta fondi per sostenere la sua candidatura con milioni di dollari.
Crescono le tensioni con l’Ue
Anche le relazioni internazionali saranno influenzate da una vittoria di Trump, in particolare per quanto riguarda i giganti tecnologici americani e le loro interazioni con l’Unione Europea. L’UE ha intensificato la pressione su aziende come Google, Apple e Meta con nuove normative sulla concorrenza e sul dominio del mercato, minacciando pesanti multe e sanzioni. Trump potrebbe assumere un atteggiamento più combattivo nei confronti dell’UE, cercando di contrastare quella che potrebbe percepire come un’ingerenza europea negli affari delle aziende americane.
L’impatto sulla fornitura e sulla produzione di semiconduttori
Una delle conseguenze più dirette di una rielezione di Trump sarebbe l’intensificazione della guerra commerciale con la Cina, tema già centrale durante la sua presidenza. Trump ha espresso l’intenzione di imporre dazi su molti prodotti cinesi, tra cui semiconduttori e prodotti elettronici. Ciò potrebbe ostacolare aziende come Apple e Amazon che fanno affidamento sulla produzione cinese per alcuni dei loro prodotti.
La sicurezza informatica sotto stretta sorveglianza?
Anche la sicurezza informatica potrebbe evolversi sotto Trump, sebbene i dettagli della sua politica rimangano poco chiari. Da un lato, Trump potrebbe assumere una posizione più energica sulla sicurezza informatica, chiedendo alle aziende di segnalare più rapidamente le violazioni dei dati al governo. D’altro canto, la sua retorica “America First” e i suoi rapporti talvolta tesi con i suoi alleati rischiano di ostacolare la cooperazione internazionale nel campo della sicurezza informatica. Una tale politica potrebbe indebolire la capacità degli Stati Uniti di affrontare le minacce globali, aumentando al contempo i rischi per le imprese americane.
Alla conquista di Marte
La vittoria di Donald Trump è una buona notizia per il miliardario Elon Musk, il capo di Tesla, X e SpaceX e un fervido sostegno al nuovo presidente. Potrà così realizzare i suoi piani per “conquistare” il pianeta Marte. La sua intenzione è quella di inviare veicoli spaziali senza equipaggio sul Pianeta Rosso a partire dal 2026 e missioni con equipaggio a partire dal 2028 tramite la sua società SpaceX.
A lungo termine, Elon Musk prevede di insediare un milione di terrestri su Marte nei prossimi 20 anni attraverso la sua azienda. Secondo il New York Times, i suoi team stanno già lavorando alla progettazione di cupole abitabili, tute spaziali e studiando la possibilità di procreazione al di fuori della Terra. Musk, la cui fortuna finanzia questo progetto, immagina una città autonoma alimentata da risorse come i pannelli solari di Tesla e le tecnologie di perforazione sviluppate da The Boring Company. L’elezione di Donald Trump gli permetterà di accelerare il suo programma di creazione di una civiltà marziana, ispirata alla fantascienza e guidata dalla convinzione che Marte potrebbe “salvare l’umanità” in caso di crisi sulla Terra. Forse è già così?
Foto di apertura generata con AI
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