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In Medio Oriente, la vittoria di Trump regala a Benjamin Netanyahu il momento che aspettava

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Pubblicato il 6 novembre 2024 alle 15:12 / Modificato il 6 novembre 2024 alle 19:51

  • Negli ultimi anni il rapporto personale tra Donald Trump e Benjamin Netanyahu ha avuto i suoi alti e bassi

  • Durante il suo primo mandato, Donald Trump ha aumentato la sua “generosità” nei confronti di Israele

  • Lo Stato ebraico potrebbe trarre vantaggio dal ritorno di Trump a Gaza, in Cisgiordania e in Libano.

“Congratulazioni per il più grande ritorno della storia!” È stata una “enorme vittoria” quella che Benjamin Netanyahu ha salutato mercoledì, poco prima che Donald Trump rivendicasse la vittoria. In realtà è risaputo: i due uomini, dal punto di vista personale, difficilmente si piacciono. Ma proprio come il miliardario americano, il primo ministro israeliano è particolarmente a suo agio nella cosiddetta politica “transazionale”. È questa politica di “dare e avere” che gli ha permesso, in particolare, di restare al potere così a lungo, costruendo coalizioni estremiste eterogenee per proteggersi dalle minacce legali che gravano su di lui.

Leggi anche: La morte del leader di Hamas è l'ultima possibilità per la diplomazia

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