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Con Donald Trump rieletto presidente degli Stati Uniti, quale futuro per le indagini legali nei suoi confronti?

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-/AFP L’unico presidente americano nella storia ad essere stato condannato penalmente, Donald Trump (qui fotografato nel 2023 nella prigione della contea di Fulton, in Georgia) potrebbe sfuggire alle accuse contro di lui. Almeno fino al 2029, data di fine del suo secondo e ultimo mandato.

-/AFP

L’unico presidente americano nella storia ad essere stato condannato penalmente, Donald Trump (qui fotografato nel 2023 nella prigione della contea di Fulton, in Georgia) potrebbe sfuggire alle accuse contro di lui. Almeno fino al 2029, data di fine del suo secondo e ultimo mandato.

STATI UNITI – Scenario quasi ideale per il futuro 47esimo presidente americano. Sapendo che una lunga fedina penale non incide sull’eleggibilità di un candidato alle elezioni presidenziali americane, Donald Trump si è mosso con relativa calma prima del voto di martedì 5 novembre. Anche se avrebbe rischiato di perdere molto se avesse fallito.

Ora eletto per un secondo mandato, cosa rischia per quanto riguarda i suoi affari legali? Tutto dipende, infatti, dalla natura delle accuse che gravano ancora contro il primo presidente della storia degli Stati Uniti ad essere condannato penalmente. In ogni caso, ad alcuni di essi dovrebbe logicamente sfuggire. Su questo punto può anche ringraziare la Corte Suprema.

Immunità quasi assoluta

In caso di assalto al Campidoglio, infatti, Donald Trump potrà beneficiare della proroga dell’immunità presidenziale, decisa dalla Corte Suprema quest’estate. Il 45esimo e ora 47esimo presidente degli Stati Uniti si era infatti rivolto all'organismo – con una maggioranza conservatrice – per ottenere l'immunità totale nell'ambito di questa indagine ancora in corso. Ciò che gli era stato concesso.

La Suprema Corte ha poi distinto diverse tipologie di atti. Quelli legati alla funzione presidenziale, che beneficiano quindi dell'immunità assoluta, avendo la Corte considerato presidente “ha diritto almeno ad una presunzione di immunità per i suoi atti ufficiali”. E quelli legati alle sue azioni non ufficiali, per le quali si possono ancora presentare accuse penali contro Donald Trump, nonostante la sua elezione.

Resta da vedere in quale categoria classificare i vari casi che coinvolgono Donald Trump. “ Bisognerà verificare se l'atto in questione, ad esempio il discorso tenuto alla Casa Bianca il 6 gennaio, o la telefonata al funzionario elettorale della Georgia per chiedergli di reperire 11.780 voti, rientra nella funzione ufficiale del presidente o se si tratta di un atto privato », Ha sottolineato per il Senato Pubblico l'avvocato Anne Deysigne.

Rinvii di processo a palate

Per quanto riguarda il caso dei pagamenti nascosti all'attrice porno Stormy Daniels, processata a livello federale e di cui è stata dichiarata colpevole, non c'è dubbio che rientrerà nella ” atti non ufficiali “. All’epoca dei fatti, Donald Trump era infatti candidato alle elezioni del 2016. La pronuncia di questa sentenza, per la quale rischia fino a quattro anni di carcere, dovrebbe essere nota il 26 novembre, ma potrebbe essere rinviata alla fine del suo mandato. mandato, come riportato dalla CNN.

L'ipotesi che il giudice Juan Merchan gli imponga una pena detentiva, in merito ad una prima condanna penale, appare ormai altamente improbabile di fronte alle insormontabili difficoltà pratiche che l'incarcerazione di un presidente eletto e poi presidente in carica susciterebbe, secondo gli esperti intervistati dall'AFP.

Per quanto riguarda il suo tentativo di invertire i risultati delle elezioni presidenziali del 2020 in Georgia, dipenderà dal sistema giudiziario federale di quello stato. Per aver chiesto al Segretario di Stato della Georgia di ritrovare i voti mancanti per essere eletto nel 2020, è stato incriminato tre anni dopo, ma per il momento resta in attesa di processo. Tuttavia, poiché era presidente all’epoca dei fatti, in questo caso dovrebbe beneficiare dell’immunità assoluta fino alla fine del suo mandato nel 2029.

Per quanto riguarda l'assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021, è la stessa cosa, visto che era ancora presidente. Si prevedeva un processo per il 2025, ma questo non dovrebbe più essere il caso con il suo status di nuovo inquilino della Casa Bianca dal 20 gennaio, giorno del suo insediamento. La NBC sottolinea inoltre che la politica del Dipartimento di Giustizia americano è storicamente cauta riguardo all’idea di perseguire penalmente un capo di Stato in carica. Il rischio di uno o più processi nel corso del suo mandato è quindi altamente improbabile.

Stesso caso per la vicenda dei documenti riservati che Donald Trump è accusato di aver portato con sé nella sua residenza di Mar-a-Lago, in Florida. Il procedimento è attualmente in appello dopo essere stato annullato dal giudice Aileen Cannon il 15 luglio, sulla base del fatto che la nomina del procuratore speciale nel caso e il finanziamento del suo lavoro violavano sezioni della Costituzione relative alle nomine e alle spese.

Non è da escludere l'ipotesi di una procedura di auto-amnistia (mai avvenuta negli Stati Uniti), dato che Donald Trump avrà il diritto legale di farlo, solo per le questioni di competenza federale. Il prossimo presidente potrebbe anche nominare un nuovo ministro della Giustizia che licenzi Jack Smith, il procuratore speciale incaricato dei due procedimenti federali, che ha già minacciato di “gira in due secondi” una volta salito al potere.

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