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Elezioni americane: “Se Trump vince potremo fare pulizia nel governo e punire i funzionari che hanno tradito”

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Una lunga fila davanti al seggio elettorale di Parhump. ©Malik Ben Achour

Nel parcheggio davanti al seggio elettorale c’erano uno stand di attivisti pro-Harris e quattro stand di attivisti pro-Trump. Il senatore ha parlato per una ventina di minuti con quest'ultimo, uno dei quali aveva una pistola alla cintura. “Mi ha fatto incazzare.”confida l'osservatore. “Quando ho chiesto loro cosa avrebbero fatto se Trump avesse perso, la risposta è stata chiara: “Combatteremo”. Hanno parlato di intraprendere una resistenza armata negli Stati Uniti, preparandosi a quello che hanno definito un “controcomplotto”. Pianificano inoltre misure radicali contro coloro che considerano traditori all’interno del governo, citando il “Progetto 2025” per sostituire gli attuali funzionari con sostenitori fedeli e, potenzialmente, punire i traditori con la pena di morte.

Merchandising pro-Trump davanti al seggio elettorale. ©Malik Ben Achour

Mondo rurale vs. mondo urbano

Nella seconda parte della giornata, Malik Ben Achour è tornato a Las Vegas per osservare il processo elettorale. Nel nuovo stadio dei Raiders trasformato in centro elettorale l'atmosfera è completamente diversa. Qui, “lì i valori democratici sono più visibili, e la diversità della popolazione richiama un universo più familiare, dove nessuno è armato e dove troviamo cittadini di ogni origine.”

Lunga la fila degli elettori lungo lo stadio dei Raiders di Las Vegas, trasformato per l'occasione in un seggio elettorale. ©Malik Ben Achour

Questo contrasto evidenzia la profonda divisione del Paese, dove è evidente l’opposizione tra mondo rurale e mondo urbano.“Più ti allontani da Las Vegas, più segnali pro-Trump vedi”.

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