FILADELFIA, Pennsylvania (Reuters) – Donald Trump è dichiarato vincitore in una quindicina di stati, tra cui Florida e Texas, dopo la chiusura di alcuni seggi elettorali per le elezioni presidenziali americane di martedì, risultati non sorprendenti che gli consentono di superare Kamala Harris. in attesa del verdetto negli Stati chiave.
Secondo le proiezioni dell'Edison Research Institute, all'ex presidente repubblicano vengono attribuiti complessivamente 162 “elettori” contro gli 81, tra quelli di New York, Massachusetts e Maryland, del vicepresidente democratico uscente.
Ma la posta in gioco sono i sette Stati considerati decisivi, detti “pivotal”, capaci di far pendere il voto da una parte o dall'altra, compresa la Georgia, dove i seggi elettorali sono stati tra i primi a chiudere, alle 19 (di mercoledì). mezzanotte GMT).
A tal fine, la Pennsylvania, un altro stato cruciale (“Swing State”) dove i seggi elettorali chiudono alle 20:00 (mercoledì 01:00 GMT), è considerata cruciale, tanto per Kamala Harris quanto per Donald Trump, perché ne assegna 19. voti elettorali.
Per vincere le elezioni presidenziali, un candidato deve raggiungere la soglia di 270 voti nel collegio elettorale, che conta 538 elettori.
In Georgia (16 elettori), dopo aver contato il 69% dei voti stimati, Donald Trump era in testa con il 52,7% dei voti, contro il 46,6% di Kamala Harris.
PAURE PER LA DEMOCRAZIA
Un primo exit poll condotto da Edison Research mostra che quasi tre quarti degli elettori ritengono che la democrazia americana sia minacciata, evidenziando l'ansia che regna nel Paese dopo una campagna tesa e polarizzante.
Si tratta di un elemento degno di nota, poiché nei sondaggi d’opinione condotti settimana dopo settimana prima delle elezioni, l’economia è stata citata come la principale preoccupazione degli americani, prima della democrazia.
Con l’avvicinarsi del giorno delle elezioni, Donald Trump ha usato una retorica sempre più oscura, pur continuando ad alimentare dubbi – infondati – sull’affidabilità del sistema elettorale, come fece nel 2020, all’esito della sua sconfitta contro il democratico Joe Biden, che non aveva mai riconosciuto.
Kamala Harris ha avvertito ancora una volta, durante le sue ultime manifestazioni elettorali, che un ritorno della sua rivale repubblicana alla Casa Bianca avrebbe minacciato le basi della democrazia americana.
Le proiezioni si basano solo su una parte delle decine di milioni di americani che hanno votato, alcuni dei quali hanno votato in anticipo e per posta, con maggiore chiarezza prevista in tarda serata, o addirittura nei prossimi giorni, a causa del lungo processo di conteggio in alcuni stati.
Ore prima della chiusura delle urne, Donald Trump ha dichiarato tramite il suo social network Truth, senza prove, che si è parlato “molto di Imbrogli massicci” a Filadelfia, in Pennsylvania. Aveva già lanciato accuse simili quattro anni fa riguardo alle grandi città che votavano prevalentemente per i democratici.
Il candidato repubblicano ha successivamente lanciato accuse simili martedì contro Detroit, Michigan, uno dei sette stati indecisi: Arizona, Georgia, Michigan, Nevada, North Carolina, Pennsylvania, Wisconsin.
“DISINFORMAZIONE”
“Non reagisco alle sciocchezze”, ha detto a Reuters la segretaria della città di Detroit Janice Winfrey riguardo alle accuse di Donald Trump.
Anche un funzionario del comune di Filadelfia ha respinto ogni presunta frode tramite il social network “Non c'è assolutamente alcuna verità in queste accuse. Questo è ancora un altro esempio di disinformazione”, ha scritto Seth Bluestein. “Votare a Filadelfia era sicuro.”
Milioni di americani hanno aspettato in file ordinate in tutto il paese per votare martedì, con rari disagi segnalati in una manciata di stati – comprese false minacce di bombe che l’FBI ha attribuito alla Russia.
In tutto il Paese, i funzionari erano preoccupati prima del voto per possibili disordini, ricordando le cicatrici della sanguinosa insurrezione contro il Campidoglio del 6 gennaio 2021 da parte dei sostenitori di Donald Trump nel tentativo di impedire al Congresso di certificare la vittoria elettorale di Joe Biden.
“Se perdo un'elezione, se si tratta di un'elezione giusta, sono il primo ad ammetterlo”, ha detto Donald Trump ai giornalisti durante la giornata a Mar-a-Lago, in Florida, dove ha votato e avrebbe dovuto votare notte.
Il team elettorale repubblicano ha suggerito che l'ex presidente potrebbe dichiararsi vincitore del voto già martedì sera, anche se bisognerà comunque tenere conto di milioni di schede, come ha fatto, a torto, Donald Trump nel 2020.
MOMENTO STORICO
Per conoscere l'identità del prossimo inquilino della Casa Bianca, forse, dovremo aspettare diversi giorni, mentre verranno conteggiate tutte le schede negli Stati chiave, se le differenze tra Kamala Harris e Donald Trump sono così sottili come indicato dai sondaggi precedenti. il voto.
Dopo una campagna elettorale tesa, segnata in particolare dai due attentati contro Donald Trump, di cui quello del 13 luglio da cui è scappato per pochi millimetri, e dall’abbandono di Joe Biden dalla sua campagna per la rielezione, gli elettori americani sono stati invitati a decidere tra due visioni diametralmente diverse del Paese.
In entrambi i casi verrà scritta una pagina di storia.
Kamala Harris, 60 anni, la prima donna di colore a ricoprire la vicepresidenza, diventerebbe la prima donna a raggiungere la Casa Bianca se vincesse.
L'unico presidente americano ad essere stato preso di mira da due procedure di impeachment e il primo ex presidente ad essere condannato penalmente, Donald Trump, 78 anni, può diventare il primo in più di un secolo a vincere due mandati non consecutivi.
Parallelamente alle elezioni presidenziali è in gioco anche il controllo del Congresso, poiché vengono rinnovati un terzo dei seggi al Senato e tutti i seggi alla Camera dei Rappresentanti.
La risicata maggioranza (51-49) dei democratici al Senato è minacciata dai repubblicani, che martedì sera hanno ripreso il seggio in West Virginia grazie a Jim Justice. I repubblicani attualmente controllano la Camera, ma i democratici hanno praticamente bisogno di soli cinque seggi in più per ottenere la maggioranza.
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(Joseph Ax a Washington, con Andrea Shalal in Michigan, Gabriella Borter in Arizona, Helen Coster e Stephanie Kelly in North Carolina, Steve Holland in Florida, Tim Reid, Bianca Flowers e Rich McKay in Georgia, Trevor Hunnicutt a Washington; versione French Jean Terzian, a cura di Blandine Hénault)
di Jarrett Renshaw, Joseph Axe, Andrea Shalal e Tim Reid
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