Secondo quanto riferito, l’Iran ha trasmesso messaggi diplomatici indicando i preparativi per un attacco sofisticato contro Israele, che coinvolgerebbe testate più potenti di quelle utilizzate finora. Secondo il Wall Street Journal, che cita fonti iraniane e arabe, Teheran intende coinvolgere in questa operazione il suo esercito regolare, e non solo le Guardie della Rivoluzione, come rappresaglia per la morte di quattro soldati durante l'attacco israeliano.
Un funzionario egiziano ha rivelato al quotidiano americano che l'Iran aveva personalmente avvertito il Cairo di una risposta “forte e complessa”. “Il nostro esercito ha perso uomini, deve reagire”, ha detto una fonte iraniana, aggiungendo che l’Iraq potrebbe fungere da base per l’operazione contro obiettivi militari israeliani “in modo più aggressivo rispetto alla volta precedente”.
L’arsenale schierato supererebbe i soliti missili e droni. Secondo quanto riferito, Teheran sta valutando l’utilizzo di missili con carichi esplosivi più elevati rispetto ai quattro tipi di missili a medio raggio – Emad, Radar, Kheibar Shekan e Fateh – utilizzati negli attacchi precedenti.
Per quanto riguarda la tempistica, fonti iraniane indicano che l'attacco dovrebbe avvenire dopo le elezioni americane di martedì, ma prima dell'insediamento del prossimo presidente, per evitare interferenze con il processo elettorale statunitense.
Diplomatici del Bahrein e dell'Oman hanno confermato di aver ricevuto la bozza del piano di risposta iraniano. L’intelligence israeliana prende sul serio la minaccia e ha avvertito che l’IDF risponderà con maggiore forza rispetto all’intervento precedente. Secondo quanto riferito, il leader supremo iraniano Ali Khamenei avrebbe già ordinato al Consiglio supremo di sicurezza nazionale di preparare l'attacco, stabilendo che la mancanza di risposta sarebbe stata vista come un'ammissione di sconfitta.
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