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Perché abbiamo la sensazione che l’intelligenza artificiale stia prendendo il sopravvento

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Molti osservatori prevedono un’ondata di “AI”, in tutte le sfere sociali (in particolare nel lavoro), sia per gioirne in nome dell’efficienza sia per deplorarla in nome della disumanizzazione. C’è quasi un consenso su questo prossimo regno dell’intelligenza artificiale, e qui ci chiediamo quali siano le ragioni di questa opinione unanime.

Dobbiamo elaborare una definizione di intelligenza artificiale e sappiamo che è un esercizio difficile. Rimaniamo molto concreti. “AI” può seriamente designare tre cose: 1- un ramo della ricerca in informatica, 2- un metodo di programmazione, 3- prodotti o pezzi di software.

L'intelligenza artificiale, soprattutto programmi per i processi

Ora queste tre cose sono collegate: abbiamo nuovi algoritmi (2) grazie alla ricerca (1), e usiamo questi algoritmi per creare codice (3), quello che i professionisti chiamano “implementazione” per indicare che il computer non funziona grazie agli algoritmi , ma alla loro codifica in programmi. Pertanto, i programmi sono l’unica intelligenza artificiale concretamente presente sui computer: l’intelligenza artificiale è in definitiva pezzi di codice software. Le altre proposizioni poetiche (“sistemi viventi”, “macchine che apprendono”, ecc.) sono molto allusive e, alla fine, designano sempre un programma in esecuzione su un computer.

Ora vediamo come questo ci dà l'impressione di una presa di potere. In che modo i codici software favoriscono il loro dominio economico e sociale? Questo perché il software è una piccola macchina che esegue automaticamente una parte di un processo, e i processi, nella nostra economia di mercato, sono processi aziendali, o processo aziendale. Pertanto, l’intelligenza artificiale è un programma per computer che automatizza le attività automatizzabili. “AI” è quindi un modo per riferirsi semplicemente all’automazione del lavoro.

Processi per tutti gli ambiti della nostra vita

Ma per spiegare come passiamo dalla realtà dell’automazione alla fantasia delle intelligenze artificiali che ci governano, dobbiamo capire che l’automazione non riguarda solo le attività tradizionalmente economiche (produrre, consumare), ma anche il tempo libero, l’istruzione, la cultura, e quindi gran parte attività ricreative. Considerando l’intelligenza artificiale come programmi informatici (cioè procedure automatizzate), contempliamo niente di meno che l’automazione del mondo, il punto di fuga della storia della burocrazia.

In breve, crediamo che l’intelligenza artificiale stia prendendo il sopravvento perché non abbiamo una parola per descrivere la burocratizzazione del mondo o perché non prendiamo sul serio questa nozione. Vorremmo che fosse sinonimo di “troppo Stato” o di “troppe regole” ma in realtà è molto di più: è fondamentalmente l’idea stessa di riconoscere delle regolarità e di applicare una procedura, idea profondamente radicata nell’essere umano. mente.

È quindi a causa della noia causata dall’idea di procedura che inventiamo collettivamente una narrazione più distraente “AI/robot che prendono il potere sulle nostre vite” per designare questo ingresso generalizzato nella società delle macchine.

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