Sabato l’esercito israeliano ha catturato un “operativo di alto rango di Hezbollah” in un’operazione guidata da un’unità d’élite della marina a Batroun, una città a nord di Beirut, 140 km a nord del confine marittimo con lo Stato ebraico. Molte domande sono sorte durante la giornata dopo che un “commando navale” non identificato ha rapito un uomo libanese in questa città costiera del Libano, dilaniata dalla guerra tra Israele e Hezbollah. L'IDF ha chiarito i dubbi poche ore dopo.
“Durante un'operazione speciale guidata da Shayetet 13 nella città libanese di Batroun è stato arrestato un agente di alto rango di Hezbollah”, ha detto in un comunicato un ufficiale militare. L'uomo, il cui nome non è stato reso pubblico, “è stato trasferito in territorio israeliano” ed “è attualmente sotto inchiesta”, ha aggiunto il funzionario, parlando sotto copertura dell'anonimato. È considerato un “esperto nel suo campo” ed è interrogato da un'unità di intelligence militare, ha continuato senza approfondire. Questa è la prima volta che si verifica un incidente del genere da quando le violenze sono iniziate più di un anno fa.
Secondo l'agenzia Ani, citando i residenti, “una forza militare” avrebbe effettuato uno “sbarco dal mare sulla costa di Batroun”. Si è recata con tutte le sue armi in un bungalow vicino alla spiaggia, rapendo un libanese prima di uscire in mare aperto su un motoscafo.
Il sito libanese francofono L'Orient-Le Jour aveva diffuso le immagini delle telecamere di sorveglianza del rapimento, un video che va però preso con cautela. I media non sono stati in grado di identificarli “in modo indipendente”. Un civile viene portato via con la forza da una quindicina di uomini armati.
Una fonte vicina al caso di Batroun ha assicurato all'AFP che l'uomo rapito si stava formando presso l'Istituto di Scienze e Tecnologie Marittime (Marsati) e aveva circa trent'anni. Risiedeva negli alloggi dell'Istituto.
Il primo ministro libanese Najib Mikati ha chiesto al Ministero degli Affari Esteri di presentare una denuncia al Consiglio di Sicurezza dell'ONU, si legge in un comunicato diffuso dal suo ufficio, precisando che anche l'esercito libanese e la Forza ad interim delle Nazioni Unite in Libano stavano conducendo indagini.
La città cristiana di Batroun è stata finora risparmiata dai devastanti bombardamenti israeliani che dal 23 settembre hanno preso di mira soprattutto le roccaforti di Hezbollah nel sud e nell'est del Libano, nonché nei sobborghi meridionali di Beirut. Da quella data in Libano sono state uccise più di 1.900 persone, secondo un conteggio dell'AFP basato sui dati del Ministero della Salute libanese.
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