La regione di Valencia è stata colpita questa settimana da catastrofiche inondazioni che hanno causato la morte di oltre 200 persone.
Il sud della città è stato duramente colpito mentre il centro cittadino è stato in gran parte preservato.
La deviazione del fiume Turia negli anni ’70 spiega questo contrasto.
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Inondazioni mortali in Spagna
La regione di Valencia sta curando le sue ferite dopo le terribili inondazioni di martedì, che hanno causato la morte di oltre 200 persone e hanno sfigurato il paesaggio urbano. Se la conurbazione meridionale della terza città più grande della Spagna sta pagando un prezzo non indifferente, il centro di Valencia è stato relativamente risparmiato dall'innalzamento delle acque. Un contrasto che si spiega con una scelta umana risalente a più di mezzo secolo fa, a seguito di una simile catastrofe.
Il 14 ottobre 1957 Valencia fu infatti colpita da imponenti alluvioni causate dalla piena del Turia, il fiume che attraversava la città, mortalmente ingrossato, ancora una volta, da precipitazioni che in alcuni punti potevano raggiungere più di 300 millimetri per metro quadrato in pochi ore.
Inondazioni aggravate dall’urbanizzazione del territorio
Il bilancio umano (almeno 81 morti) e materiale indusse poi le autorità franchisti a sviluppare una soluzione radicale per proteggere Valencia da un nuovo disastro: deviare il fiume nella parte meridionale della città, all'epoca costituita essenzialmente da terreni agricoli . Questo sviluppo, frutto di un colossale progetto durato 10 anni, ha avuto gli effetti attesi nel 2024, permettendo al cuore di Valencia di non essere devastato.
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Il sud della città infatti, e per estensione, non è stato così fortunato. Il terreno impermeabilizzato dalla pesante urbanizzazione della zona avvenuta nel corso di cinque decenni, insieme al nuovo percorso del Turia, meno tortuoso e quindi più veloce, ha aggravato gli effetti delle inondazioni di questa settimana. Risparmiando Valencia e il suo centro città, la deviazione del fiume ha spostato i danni anche sui comuni più piccoli di Sedavi, Picasent, La Torré e Paiporta che sono stati travolti da un vero e proprio tsunami. Quest'ultima città, considerata epicentro e città martire delle alluvioni, registra il bilancio più pesante, con 62 morti.
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