Scarsa valutazione del rischio, serie di decisioni infelici, carenze nella gestione della crisi: queste sono le principali conclusioni del rapporto sull'incidente della nave Simplon, che quasi affondò lo scorso marzo nel porto di Cully.
La Compagnie Générale de Navigation sur le Léman (CGN) inizialmente aveva “sottovalutato” il rischio di portare la sua nave in acqua per un giro di prova in caso di maltempo il 28 marzo.
Dopo che la barca ha subito un danno al motore, l'”errore centrale” è stato soprattutto tenerla ormeggiata a Cully mentre i meteorologi annunciavano il sollevamento di un forte Vaudaire (un vento del Lago di Ginevra), ha sintetizzato Benoît Gaillard, presidente della CGN, svelando l'inchiesta ne parleremo alla stampa venerdì.
>>Leggi anche: Il “Simplon” emerge dall'acqua nel cantiere navale CGN di Losanna
Decisione sbagliata
Lungo 140 pagine e scritto da quattro esperti indipendenti, questo rapporto indica che diversi funzionari della CGN hanno preso decisioni errate con gravi conseguenze. Alcune persone sono particolarmente accusate di “correre rischi sconsiderati”.
Anche se le responsabilità sono condivise, ricadono essenzialmente sul direttore delle operazioni della CGN. Si è quindi deciso, “di comune accordo”, di lasciare l'azienda.
Tra le altre persone coinvolte in queste decisioni sbagliate viene individuato anche il primo capitano, che però mantiene il suo posto.
Ristrutturazione in vista
Chiarite le circostanze dell'incidente, la CGN desidera ora “andare avanti” con il Simplon, una delle ammiraglie della sua flotta Belle Epoque. Il piroscafo centenario, come già annunciato, salperà nuovamente.
Benoît Gaillard ha annunciato venerdì che all'inizio del 2025 saranno avviati degli studi per valutare le riparazioni da effettuare sulla barca che, in ogni caso, avrebbe dovuto essere rinnovata. Non si conosce ancora né il costo dell’opera né la data della sua rimessa in acqua.
ats/mera
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