Venerdì 1 novembre è iniziato in Francia il “mese senza tabacco”. Questa operazione, incoraggiata dalle autorità pubbliche, è caratterizzata dall’aumento del prezzo di un pacchetto di sigarette in tutto il mondo.
Questo venerdì, 1 novembre, coincide con l’inizio del “mese senza tabacco”. La Francia è uno dei luoghi dove il prezzo di un pacchetto di sigarette è più caro, ma è ancora lontana dal primo posto nella classifica.
Il nostro Paese non è un alleato del fumo, questo è certo. In circa vent’anni, il prezzo dei pacchetti di sigarette è più che raddoppiato nel Paese e questo aumento non è pronto a fermarsi. Tuttavia, a livello internazionale, i fumatori francesi non sono i più svantaggiati, poiché i prezzi possono raggiungere delle punte, secondo l’indicatore Numbeo.
Svizzera: 9,44 euro
È l’unico Paese in questa classifica in cui il prezzo non raggiunge la soglia simbolica dei 10 euro. In Svizzera, un quarto della popolazione di età superiore ai 15 anni fuma, una situazione simile a quella francese.
Finlandia: 10 euro
Il Paese nordico è uno dei più virulenti nella lotta al fumo. Nel 2021, appena il 9,9% della popolazione ha dichiarato di fumare quotidianamente, a causa delle drastiche misure governative, come il gusto unico del tabacco per le sigarette elettroniche.
Singapore: 10,98 euro
Il piccolo paese asiatico di quasi 5,5 milioni di abitanti ha implementato diverse restrizioni nel paese, come il divieto di fumare prima dei 21 anni o nei parchi e giardini pubblici. Anche le tasse sono elevate, spingendo il prezzo fino a circa 11 euro.
Francia: 12 euro
La Francia è uno dei paesi con più fumatori in Europa, con il 24,5% dei fumatori giornalieri. Ma il governo ha annunciato, lo scorso novembre, un nuovo piano di lotta contro il fumo, con il prezzo del pacchetto che venerdì 1 novembre è aumentato in media a 12 euro. L’obiettivo è far sì che un pacchetto di sigarette costi 13 euro entro il 2027.
Canada: 12,87 euro
Dal 1° agosto 2023, il Canada ha introdotto un nuovo tipo di prevenzione del tabacco. Oltre alla confezione, infatti, sul filtro stesso è scritto il tradizionale messaggio di avviso, in inglese e francese.
Norvegia: 13,12 euro
La Norvegia è un pioniere nella lotta contro il tabacco. Nel 2004 ne vietò il consumo nei luoghi pubblici e il prezzo salì rapidamente (11 euro nel 2018). Da allora il prezzo ha subito alcune variazioni dovute alle tasse e all’inflazione. Allo stesso modo, i norvegesi sono diventati fan dello snus (12% della popolazione nel 2018), un tabacco da succhiare, invece della sigaretta tradizionale (11%).
Regno Unito: 15,20 euro
Nell’ottobre 2023, l’ex primo ministro Rishi Sunak ha annunciato la sua intenzione di creare una “generazione senza tabacco”, innalzando l’età legale per il diritto al fumo. Attualmente fissato a 18 anni, potrebbe essere incrementato di anno in anno, con l’obiettivo di non incoraggiare i minorenni ad iniziare presto. Queste misure sono accompagnate da tasse elevate, che fanno sì che i pacchetti costino in media più di 15 euro.
Irlanda: 15,50 euro
L’Irlanda è considerata il paese più restrittivo d’Europa sul consumo di tabacco. Anche il Ministero della Sanità irlandese ha rivelato un obiettivo ambizioso: meno del 5% di fumatori nella popolazione entro il 2030. Per raggiungere questo obiettivo sono state messe in atto diverse norme restrittive e in particolare un prezzo proibitivo: 15,50 euro, il massimo pacchetto costoso in Europa.
Nuova Zelanda: 21,46 euro
La Nuova Zelanda è arrivata sul punto di ratificare una legge che avrebbe vietato la vendita di sigarette a chiunque sia nato nel Paese dopo il 2008, in un “divieto generazionale di fumo”. Ma alla fine il governo ha rinunciato a questa legge, temendo lo sviluppo del mercato nero. Per il resto, il prezzo del tabacco è altissimo, più di 21 euro.
Australia: 25,97 euro
Questo è un prezzo che può sembrare estremo. L’Australia è l’unico Paese al mondo in cui il prezzo di un pacchetto di sigarette supera i 25 euro. E tra qualche anno arriveranno addirittura a 30 euro, dopo le misure estreme adottate dal governo, tra cui un aumento delle tasse del 5% annuo per i prossimi tre anni.
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