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“Quando smetteremo di adorare i morti e di combattere i vivi? »

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Commenti raccolti da Dimitri Krier

Pubblicato il 1 novembre 2024 alle 8:00aggiornato il 1 novembre 2024 alle 8:45

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Tala, palestinese di Gaza City. La giovane è rifugiata dall’ottobre 2023 a Deir al-Balah, nel centro dell’enclave. COLLEZIONE PERSONALE

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Testimonianza Prima della guerra vivevano a una decina di chilometri l'una dall'altra, separate da un muro: Tala, palestinese di Gaza City, e Michelle, israeliana di Sderot. I due studenti di giurisprudenza, sfollati a causa del conflitto, hanno accettato di parlare. In questa lettera Tala racconta a Michelle il dolore del suo esilio infinito. La scrittura divenne il suo mezzo di resistenza.

Deir al-Balah, Gaza, 27 octobre 2024,
Ciao Michelle,
Sono felice di sentirti. Ti ho pensato molto, ma trovavo difficile scrivere, per giustificare comunque la mia sofferenza o le azioni di questo o quel membro del mio popolo. La situazione per me è insopportabile.

I bombardamenti non cessarono. L'intera banda deve affrontare continui attacchi. In particolare a Jabaliya [dans le nord de l’enclave palestinienne]dove la popolazione è sotto assedio.

Sono completamente d'accordo sul fatto che questa sia la guerra più lunga di tutti i tempi. Non avrei mai immaginato di sopravvivere a un anno di continue atrocità, a un esercito che uccide donne, bambini, anziani. Siamo tutti bersagli…

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