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a un anno dal suo lancio, qual è il bilancio di Ampere, la filiale 100% elettrica di Renault?

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Cos’è l’Ampere?

Ampere è l’ultima filiale del Gruppo Renault. Un’azienda la cui missione dichiarata, sin dalla sua creazione da parte della società di diamanti di Boulogne-Billancourt, è quella di progettare, sviluppare, produrre e commercializzare veicoli elettrici a prezzi accessibili (meno di 20.000 euro per la Twingo che arriverà sul mercato nel 2026). Ampere, che impiega circa 12.000 dipendenti, gioca la carta della totale autonomia. Riunendo le competenze elettriche di Renault, appoggiandosi a ElectriCity – il suo polo industriale specializzato nell’elettricità che riunisce le fabbriche di Douai, Maubeuge, Ruitz e Cléon (per i motori elettrici) – Ampere intende ridurre drasticamente i ritardi tra innovazione e commercializzazione dei veicoli. La controllata vuole, in particolare, ridurre il “time to market”, il tempo che intercorre tra la progettazione di un prodotto e la sua vendita, comprimendo il più possibile i tempi di realizzazione… Così come i costi di produzione, che dovrebbero ridursi del 40%. % entro il 2028. Ad esempio, Ampere spera di riuscire a produrre ogni esemplare della sua R5 in meno di dieci ore.

Perché questa strategia?

La strategia di Renault, attraverso lo specialista di veicoli elettrici Ampere, mira, limitando costi e tempi di produzione, a democratizzare questo tipo di veicoli. Con Ampere, Renault cerca soprattutto di superare gli altri costruttori europei, a cominciare da Volkswagen e Stellantis. Allo stesso tempo, il colosso automobilistico ambisce a raggiungere i leader del mercato mondiale cinese e americano, nonostante il netto rallentamento del commercio di veicoli elettrici (-43,9% in Europa lo scorso agosto, -10% dall’inizio del l’anno). Per raggiungere questo obiettivo, Ampere non esita a trarre ispirazione dai processi di sviluppo dei veicoli elettrici dell’industria cinese. Per fare ciò, il produttore ha creato un’entità in Cina chiamata Advanced China Development Center che lavora a stretto contatto con i suoi partner asiatici.

Quali risultati tangibili?

“I grandi progressi compiuti da Ampere in un anno dimostrano che l’azienda rappresenta la risposta più concreta dell’industria automobilistica europea alla concorrenza proveniente dall’Est e dall’Ovest”, ha affermato Luca de Meo, CEO del Gruppo Renault e Ampere. Il fatto è che negli ultimi dodici mesi il produttore ha accelerato i tempi di sviluppo. Twingo, ad esempio, sarà finalizzata in meno di due anni. Ampere dovrebbe, a partire dal 2026, in un tempo record di diciotto mesi al massimo, integrare la chimica LPF (litio, ferro, fosfato) nelle batterie delle sue auto. I vantaggi della piattaforma tecnologica hanno già convinto i marchi Alpine (per l’A290 e l’A390), Nissan per due modelli elettrici e Mitsubishi per il suo prossimo SUV (Sport Utility Vehicle) elettrico che sarà prodotto a Douai nel 2025. Secondo Gestione Ampere, la filiale Renault sarà pronta, entro il 2028, anche a integrare batterie senza cobalto che offriranno tempi di ricarica inferiori ai quindici minuti.

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