L'annuncio ha immediatamente fatto crollare le azioni del gruppo in Borsa. Dieci persone sono state ricoverate in ospedale e una persona anziana è morta in Colorado, negli Stati Uniti, dopo l'infezione da E. coli collegata al colosso dei fast food McDonald's martedì, hanno detto i Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC), l'autorità sanitaria americana.
49 persone provenienti da dieci stati americani sono state contaminate dallo stesso ceppo di E. Coli, secondo il CDC. La maggior parte dei pazienti proviene dal Colorado o dal Nebraska. Uno dei pazienti ha sviluppato la sindrome emolitica uremica, una malattia grave che può portare a insufficienza renale, mentre un anziano del Colorado è morto. La maggior parte dei pazienti ha riferito di aver mangiato un Quarter Pounder, uno degli hamburger McDonald's più consumati negli Stati Uniti.
McDonald's ha affermato che sta intraprendendo “un'azione rapida e decisiva” in seguito all'annuncio di queste contaminazioni. L'azienda ha annunciato in un comunicato stampa che i Quarter's Pounders non saranno temporaneamente più disponibili in diversi stati occidentali, tra cui Colorado, Kansas, Utah e Wyoming, così come in alcune parti di altri stati.
L'ingrediente specifico collegato alla contaminazione non è stato ancora identificato, ma gli investigatori si stanno concentrando su cipolle fresche affettate e polpette di manzo fresche, ha affermato il CDC. In attesa delle conclusioni dell'indagine, il marchio ha deciso di non utilizzare più questi ingredienti che, assicura, sono specifici per la preparazione dei Quarter Pounders.
Le azioni di McDonald's sono scese di circa il 9% dopo la chiusura di martedì. Se il declino continua, secondo Reuters, il gruppo potrebbe perdere fino a 20 miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato.
Nella settimana successiva al consumo di prodotti contaminati, i batteri E. Coli possono causare diarrea, talvolta con sangue, dolori addominali e vomito, accompagnati o meno da febbre. Questi sintomi possono essere seguiti (dal 5 all'8% dei casi) da gravi complicanze renali, soprattutto nei bambini. Se compaiono questi sintomi, è consigliabile consultare un medico il prima possibile.
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