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“La sinistra ci considera il capro espiatorio di tutti i problemi ambientali”

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Renault è arrivata in forze al Salone di Parigi presentando la Renault 4 e la Renault 5, i suoi due nuovi modelli derivati ​​​​dalle tradizionali 4L e R5. Quanto basta per far sorridere Luca de Meo, direttore generale di un gruppo che ha ripreso la marcia in avanti nel 2023 con un incremento delle vendite del 9% dopo quattro anni di calo.

L’italiano, però, non era del tutto soddisfatto al suo arrivo a Parigi, e per una buona ragione: i produttori si preparano ad affrontare un inasprimento della sanzione ecologica nel 2025 che colpirà duramente le vendite di auto nuove. La legge finanziaria 2025 (PLF), presentata dal governo Michel Barnier, abbassa la soglia di attivazione della sanzione CO2 da 118 g/km a 113 nel 2025, poi a 106 nel 2026 e a 99 nel 2027. Questa forza decrescente riguarderà l’80% di veicoli nel 2027, cosa che Luca de Meo non capisce.

“Penso che se l’80% delle auto ha la penalità, non si tratta più di una misura di aggiustamento, anzi. Questa diventa una tassa rivoluzionaria”. ha detto l’italiano durante una tavola rotonda con i giornalisti, tra cui Auto-Moto. “Ovviamente loro (il governo) stanno cercando soldi, quindi questo è un modo per portare soldi. Ma teoricamente sarebbe anche logico immaginare che queste risorse siano finalmente destinate alla transizione energetica nei trasporti, nella mobilità.”

“Un po’ come con le multe europee. Se dobbiamo pagare 10 o 15 miliardi di multe, dove finiscono questi soldi? Sarebbe logico che tornasse per cercare di rilanciare il mercato. Per esempio in Cina, quando facevano questo tipo di azioni, consistevano nel pagare i virtuosi e penalizzare chi non stava al gioco. Si discute anche su come gestire tutto questo”.

Secondo de Meo il settore automobilistico non è abbastanza ascoltato

Come i suoi colleghi tedeschi, anche Luca de Meo ha definito l’Unione Europea “trovare un accordo con la Cina” mentre i due blocchi discutono sulla questione della tassazione dei veicoli elettrici importati dalla Cina. I paesi membri dell’UE hanno votato per aumentare i dazi doganali, cosa che paradossalmente non piace ai marchi europei.

Vogliono continuare i loro investimenti nel mercato cinese, anche se questo significa lasciare un po’ di spazio a BYD e soci nel Vecchio Continente. Per Luca de Meo il problema principale è la mancanza di considerazione e di ascolto da parte delle autorità pubbliche nei confronti degli attori del settore automobilistico.

“Credo che siamo in un’epoca in cui il settore automobilistico gode di un’attenzione da parte delle autorità pubbliche inversamente proporzionale al peso politico che effettivamente ricopre. I Verdi e la sinistra in particolare ci hanno preso come capro espiatorio per tutti i problemi legati all’ambiente. Proprio ieri ho sentito un ministro che faceva un collegamento del genere (schioccando le dita) tra alluvioni e Suv. Non siamo gli unici responsabili del riscaldamento globale, ma siamo l’industria alla quale abbiamo chiesto la più brutale velocità di decarbonizzazione. È solo in Europa. Siamo nell’occhio del ciclone”.

Renault dovrà, come tutti gli altri marchi, rispettare l’obiettivo europeo di vendere veicoli a temperatura zero nel 2025. Il patron di BMW ha già chiesto un rinvio di questa data, cosa sostenuta da Luca de Meo, che ha chiesto “maggiore flessibilità“nel calendario. Vediamo se questa volta avrà l’attenzione che pretende dai decisori.

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In breve

Il direttore generale di Losange ha inviato un messaggio alla sinistra francese in cui critica il settore automobilistico perché inquina troppo. Luca de Meo attacca anche il governo Barnier per l’aumento della pena nel 2025.

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