l’essenziale
Un budget di 9 milioni di euro per un’estensione di 2.500 m2: era il momento, questo sabato, della visita in loco per i finanziatori di questa grande operazione.
Una nuova era sta iniziando per la casa di cura Val Fleuri a Clairvaux-d’Aveyron, attualmente teatro di grandi lavori volti alla riabilitazione… ma anche all’ampliamento, con un nuovo edificio di 2.500 m2 in vista.
Un gradito rinforzo per la sede storica, in questo caso l’ex convento del paese, con una superficie di 3.500 mq e risalente alla fine del XIX secolo.
E se la capacità di accoglienza dei residenti difficilmente cambierà (84 posti dopo i lavori contro gli 80 attuali), saranno le condizioni di vita dei primi a migliorare notevolmente.
Con stanze che misurano ora 24 m2, ma anche tante novità, come spiega il direttore Didier Carles: “Ci sarà quindi più spazio per i residenti, una sala psicomotoria, una sala per i trattamenti, un’altra per attività adattate… Si tratta di un progetto molto importante viste le esigenze coperte dalla casa di cura nella regione”.
Questo nuovo edificio sarà operativo alla fine del 2025, la ristrutturazione della vecchia sede richiederà 18 mesi.
Per finanziare un progetto di questa portata (quasi 9 milioni di euro in totale), la casa di cura ha potuto contare sull’Agenzia regionale della sanità, sul consiglio dipartimentale e sull’associazione Jean XXIII di cui fa parte.
“Comfort dei residenti” e “famiglie accolte”
Questo sabato, 19 ottobre, rappresentanti dei finanziatori e degli eletti erano presenti alla posa della prima pietra, molto simbolica, diversi mesi dopo l’inizio effettivo dei lavori. Un’occasione per Benjamin Arnal, direttore dipartimentale dell’Agenzia regionale della sanità, Arnaud Viala, presidente del consiglio dipartimentale e il deputato Stéphane Mazars di conoscere meglio questo progetto al quale hanno fortemente contribuito.
Guidati dall’architetto, hanno visitato il sito del futuro edificio, che comprenderà tre livelli. “Abbiamo lavorato sul comfort dei residenti e sull’accoglienza delle famiglie, al fianco dello staff e dell’associazione Jean XXIII”ha spiegato l’architetto. Una grande terrazza si affaccerà sul parco una volta ultimati i lavori, lavori realizzati con un doppio vincolo: rispondere sia alla sfida demografica dell’invecchiamento della popolazione, ma anche alla sfida energetica offrendo locali molto più sobri di quelli vecchi attrezzati con l’energia geotermica.
Per lui la casa di cura Val Fleuri è un “luogo vivo”, “aperto verso l’esterno”e che fa parte di un progetto più globale. Il vecchio municipio, dopo la ristrutturazione, sarà trasformato in una residenza indipendente e offrirà cinque appartamenti agli anziani mentre un terzo progetto di alloggio, sempre a beneficio degli anziani, dovrebbe concretizzarsi nei prossimi anni nelle immediate vicinanze dell’ Ehpad.
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