Uno sguardo ai momenti salienti delle ultime 24 ore:
– La missione di pace delle Nazioni Unite in Libano (UNIFIL) ha lanciato venerdì l’allarme contro “la vasta distruzione” di città e villaggi nel sud del paese, dove Israele e il movimento islamico Hezbollah sono in aperta guerra.
– Gli esperti delle Nazioni Unite hanno affermato venerdì che tutti i paesi hanno l’obbligo legale di non consentire a Israele di continuare l’occupazione dei territori palestinesi e che coloro che forniscono assistenza nonostante gli avvertimenti di possibili crimini di guerra e genocidio potrebbero essere considerati complici.
– Dopo la morte di Yahya Sinouar, ucciso da Israele che attribuisce la responsabilità dell’attentato mortale del 7 ottobre sul suo territorio, il braccio armato di Hamas afferma che la lotta continuerà “fino alla liberazione della Palestina”.
– Nel comunicato in cui conferma la morte del suo leader, Hamas afferma che gli ostaggi non torneranno prima “della cessazione dell’aggressione contro Gaza, che non ci sarà un ritiro completo dal territorio e che i nostri eroici prigionieri non saranno liberati le prigioni dell’occupazione.
– Le autorità talebane afghane hanno espresso venerdì la loro “profonda tristezza” in seguito all’annuncio della morte del leader di Hamas Yahya Sinouar.
– L’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP), considerata l’organismo rappresentativo del popolo palestinese, “piange” la morte di Yahya Sinouar, ha annunciato in un comunicato stampa, chiedendo “l’unità” delle fazioni palestinesi.
– Il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan ha presentato venerdì le sue “condoglianze” ai funzionari di Hamas ricevuti a Istanbul, il giorno dopo la morte di Yahya Sinouar.
– La morte del leader di Hamas Yahya Sinouar rende la pace in Medio Oriente “più facile”, ha detto venerdì il candidato repubblicano alla Casa Bianca, Donald Trump. “Sono felice che Bibi abbia deciso di fare quello che doveva fare”, ha detto riferendosi al primo ministro israeliano. Il suo omologo francese, Emmanuel Macron, ritiene che la morte di Yahya Sinouar rappresenti una “opportunità” da cogliere per porre fine alle operazioni militari.
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