Da più di una settimana gli abitanti dei ventiquattro appartamenti di questo edificio vivono nella paura. Il loro nemico: il monossido di carbonio, che provoca emicranie ma anche un centinaio di morti all’anno in Francia. Questo gas che non possiamo né vedere né annusare ha già causato l’avvelenamento di tre inquilini. Quindi, per precauzione, il gas è stato chiuso.
Niente cucina né bagno
Niente acqua calda, niente fornelli: da mercoledì 9 ottobre i residenti sono costretti ad attraversare la strada per lavarsi o cucinare nei locali dell’associazione, o nella residenza per anziani di fronte all’edificio. Una situazione grottesca, denuncia Nadia Jebari, che abita all’ultimo piano: “Qui ci sono anziani, persone con disabilità, ma anche bambini molto piccoli. Quindi non solo è pericoloso per loro, ma è anche poco pratico per le famiglie portare i propri figli in braccio, portarli fuori dai loro appartamenti per andare a lavarsi! A casa non possiamo più fare la doccia o mangiare cibi caldi. Questo non è più possibile!“
Dominique Foucré, rappresentante di questi inquilini presso la Confederazione delle famiglie, deplora una situazione che perdura: “I residenti non ce la fanno più: di fronte al loro disagio, il locatore sociale, Val Touraine Habitat, propone solo misure minime. Hanno l’impressione di essere disprezzati.”
“Abbiamo tagliato il gas come misura di sicurezza. Da allora abbiamo fornito stufe e piastre elettriche. Da sabato 12 ottobre in ogni appartamento sono stati installati rilevatori di monossido di carbonio. Sono consapevole che non è così. Forse non è così” abbastanza per alcuni, ma non possiamo restare a guardare”. insiste Eric Bedoyan, direttore della comunicazione di Val Touraine Habitat.
“Fai da te”
Nadia Jebari non è arrabbiata: “Val Touraine Habitat ci ha regalato radiatori e piastre elettriche per sostituire il gas nelle nostre cucine. Ma consuma tanto, e qui non tutti abbiamo i soldi per pagare le bollette alle stelle! Senza contare che le tariffe aumentano regolarmente, e anche gli affitti, ci era stato promesso un gesto sull’affitto di ottobre vista la situazione, ma questo non ripagherà le spese della luce…”
Venerdì 18 ottobre gli esperti verranno a stabilire se è possibile rimettere il gas negli appartamenti, senza rischiare ulteriori avvelenamenti. “Venerdì o martedì 22 ottobre” specifica Eric Bedoyan. “Tutte le parti interessate devono concordare una data, che potrebbe richiedere più tempo del previsto”.
Se non è ancora nota la causa della presenza di monossido di carbonio, una delle possibilità è quella dell’intasamento della caldaia e dei condotti di ventilazione. “Delle due colonnine del riscaldamento, attraverso le quali passa il gas di dodici appartamenti ciascuna, solo una è interessata dal monossido. Quindi il gas potrebbe essere rimesso per la metà degli appartamenti nei prossimi giorni, ma aspetteremo la perizia che la seconda colonna è perfettamente sicura.” spiega Eric Bedoyan.
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