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UNIFIL, una forza internazionale la cui storia è intrecciata con le tragedie del sud del Libano

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Un soldato del battaglione francese UNIFIL, nel sud del Libano, il 20 settembre 2024. DIEGO IBARRA SáNCHEZ PER “IL MONDO”

“Caschi blu dell’UNIFIL rimangono in tutte le loro posizioni e la bandiera delle Nazioni Unite continua a sventolare [dans le sud du Liban] » : attraverso il suo portavoce, Stéphane Dujarric, il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha respinto, domenica 13 ottobre, la richiesta di ritiro della forza internazionale di “Roccaforti Hezbollah e zone di combattimento” rivoltogli dal primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Guterres ha denunciato il recente fuoco israeliano contro le posizioni della Forza ad interim delle Nazioni Unite in Libano (UNIFIL).

Più di una volta, fin dall’inizio, la presenza della forza delle Nazioni Unite è stata ritenuta indesiderabile da una serie di attori. È stata fondata nel 1978, nel pieno della guerra del Libano, in seguito alla prima invasione del sud del Paese dei Cedri da parte di Israele. L’obiettivo dichiarato dello Stato ebraico è quindi quello di respingere i fedayn palestinesi che, da questa regione, conducono una guerra di vessazioni. La diplomazia libanese, preoccupata per la spartizione del Paese e per le ambizioni territoriali di Israele, si batte per l’adozione della risoluzione 425, che chiede il ritiro delle forze israeliane. “Conferma” la loro partenza, un augurio che rimarrà pio – l’occupazione durerà ventidue anni – è il mandato principale assegnato all’UNIFIL.

Garantire la sicurezza dei residenti

Nel caos che regna nel Sud, gli uomini dell’UNIFIL scoprono presto che la loro missione avrà successo “probabilmente ho tanto sangue e lacrime quanto prendere il sole”secondo la formula del giornalista britannico Robert Fisk (1946-2020) nel suo libro Libano, nazione martire (A&R e Panama, 2007). Gruppi palestinesi lanciano attacchi contro i soldati delle forze. Ma la forza principale che combatteva l’UNIFIL all’inizio degli anni ’80 era la milizia armata da Israele e ai suoi ordini, l’Esercito del Libano del Sud (SLA). Lo Stato ebraico gli ha affidato la gestione della “cintura di protezione”, una striscia di territorio lungo il confine. Gli attacchi portati avanti dallo SLA, in consultazione con l’esercito israeliano, hanno un solo obiettivo: rimuovere l’UNIFIL. Ma non è raggiunto. La presenza di questo permette, nei villaggi in cui è schierato, di garantire una relativa sicurezza agli abitanti.

Leggi anche | Articolo riservato ai nostri abbonati Guerra in Medio Oriente: forze di pace nel sud del Libano sotto il fuoco dell’esercito israeliano

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Le forze di pace erano ancora in missione quando l’esercito israeliano si ritirò definitivamente dal Libano meridionale nel 2000. Fu combattuto a lungo, nella “cintura di protezione” che aveva ampliato dopo la seconda invasione del Libano nel 1982, da una guerra di guerriglia guidata prima dai comunisti e dai miliziani del movimento sciita Amal, poi da Hezbollah. Quest’ultimo ha preso di mira, negli anni ’80, anche l’UNIFIL, come ha percepito “come strumento di “arroganza globale” per la protezione di Israele”osserva David Hirst, un altro giornalista britannico, In Una storia del Libano (Perrin, 2011).

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