Il ministro della Transizione ecologica, Agnès Pannier-Runacher, e quello del Bilancio, Laurent Saint-Martin, divergono su un possibile aumento della tassazione sul gas.
Nuovo intoppo. Il possibile aumento del prezzo del gas crea una certa cacofonia nell’esecutivo. La ministra della Transizione ecologica Agnès Pannier-Runacher ha parlato, venerdì 11 ottobre, di un aumento delle tasse sul gas da parte “percorso di emendamento del governo”ricorda Il parigino. Ma il giorno dopo, sabato 12 ottobre; il ministro del Bilancio Laurent Saint-Martin si è detto contrario a questa ipotesi nella puntata delle 13 di TF1.
La risposta del Ministero della Transizione Ecologica non è stata rapida. “Questa misura figura nella cartella stampa che accompagna la legge finanziaria. È previsto un emendamento sulla tassazione dei combustibili fossili”spiega al giornale un’amica intima di Agnès Pannier Runacher. “Bercy dovrebbe leggere i file provenienti dai suoi servizi”aggiunge seccato. Per cercare di calmare le tensioni, lo spiegano coloro che circondano Laurent Saint-Martin“non c’è acqua nel gas (…) Per quanto riguarda la possibilità di un aumento del gas tramite emendamento, il ministro ha dichiarato di non essere favorevole per preservare il potere d’acquisto dei francesi. Ora, spetta al dibattito parlamentare decidere.” La risposta al Parlamento nelle prossime settimane.
Fine dello scudo tariffario
Il governo prevede inoltre, nella sua legge finanziaria, di aumentare la tassazione sull’elettricità a un livello che lo consenta “garantire al consumatore una riduzione del 9% del prezzo di vendita regolamentato nel 2025 a partire dal 1° febbraio”. L’aumento dell’imposta sull’elettricità segnerà la fine dello scudo tariffario messo in atto durante la crisi energetica dalla fine del 2021 per contenere le bollette dei francesi.
pubblicato il 14 ottobre alle 11:35, Léopold Vernier, 6Medias
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