Filologa, ellenista e filosofa, Barbara Cassin è l’ottava donna eletta all’Accademia di Francia, dall’ingresso, il 6 marzo 1980, di Marguerite Yourcenar. Ha diretto in particolare il Vocabolario europeo delle filosofie. Il dizionario degli intraducibili (Soglia, 2004), lessico di termini e concetti filosofici divenuti intraducibili da una lingua all’altra. Ha scritto un’autobiografia filosofica, La felicità, è goloso di morte (Fayard, 2020) come un inno all’amore, alla libertà e alla bellezza del mondo. “La mortalità acuisce tutte le sensazioni, acuisce tutti gli amori”ha scritto lì. Il 24 ottobre compirà 77 anni.
Come consideri la tua morte?
La vedo come una pagana, cioè non come qualcuno che può credere nell’aldilà. L’idea della morte, anche la concretezza di una morte, diciamo “naturale”, fa parte dell’ordine e della bellezza del mondo. Essere mortali definisce gli esseri umani. Capisco che gli dei ci invidiano per questo, perché è l’unica cosa che non sanno.
Ti senti indebolito in qualche modo?
Mi sento meno bella, questo conta molto, ma non sono indebolita. Mi sento piena di energia, di voglia e di volontà.
Pensi che dovremmo piangere la bellezza e la seduzione?
No, la seduzione, certamente no. La bellezza, un certo tipo di bellezza, certamente, « perché non ho riguardo per ciò che sei/Se non per il dolce ricordo delle bellezze che vivo” [Ronsard]. Io, le persone che potrebbero avere questo dolce ricordo di me, sono morte. Ma quando sei amato, quando ci sono persone che ti trovano bello lo stesso, non importa.
Ci sono morti che ti ispirano?
No, non voglio che la mia morte sia come tutte le altre, non più della mia vita. Ma tra le recenti morti che mi hanno stupito c’è stata quella di Hélène Carrère d’Encausse [1929-2023]. Perché è stata tutta coraggiosa, tutta se stessa, fino alla fine, riuscendo, pare, a ordinare dieci paia di scarpe a Carel.
Sapevo che ad un certo punto chiamò Benoist de Sinety, un sacerdote in cui aveva fiducia, per chiedergli di venire, dicendo: “È il momento e sono in pace. » Ha portato i suoi figli vicino a sé per l’ultima volta per “fare il kolkhoz”, come ha detto, poi è morta. Ho trovato questa sequenza molto dolce e molto grandiosa. Gli stava bene. Devi fare in modo che la morte si adatti alla tua vita.
Ti resta il 76,51% di questo articolo da leggere. Il resto è riservato agli abbonati.
Related News :