Lo studio AVICOU, i cui risultati sono stati pubblicati il 24 settembre, realizzato da team dell’Inserm e dell’Università della Sorbona, ha analizzato i dati raccolti da 162 medici di medicina generale e 31 pediatri privati per un periodo di un anno, da maggio 2022 a giugno 2023.
I risultati sono sorprendenti: più di 550.000 consultazioni annuali di medicina comunitaria sono legate a incidenti quotidiani tra i bambini sotto i 15 anni.
Questi incidenti, che comprendono incidenti domestici, sportivi, scolastici e del tempo libero, costituiscono la principale causa di morte tra i bambini di età compresa tra 1 e 4 anni e la seconda tra quelli di età compresa tra 5 e 14 anni.
Varie cause a seconda dell’età
Lo studio rivela inoltre che la natura degli incidenti cambia con l’età. Tra i bambini sotto i 10 anni la casa è il luogo principale degli incidenti, tra i più piccoli sono spesso coinvolti i mobili. Per gli over 10, gli sport all’aria aperta e le attività ricreative sono più coinvolti. Da notare che, qualunque sia l’età, le cadute restano la principale causa di incidenti.
In tre quarti dei casi, l’incidente non ha richiesto il ricovero al pronto soccorso. Il che non significa assenza di gravità.
Poiché l’80% delle consultazioni per infortuni quotidiani richiedono una prescrizione (farmaci, cure, incapacità sportiva, assenza da scuola).
Di fronte a questi risultati, la prevenzione diventa una priorità. La roadmap 2024-2030 sulla pediatria e i piani sanitari infantili mirano in particolare a rafforzare le azioni preventive, in particolare per i bambini da 1 a 4 anni.
Presto verranno diffuse al grande pubblico campagne di sensibilizzazione e comunicazione adatte alle diverse fasce d’età.
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