Secondo quanto riferito, il capo del Mossad David Barnea sta cercando di sfruttare i recenti successi dell’IDF contro Hezbollah nel nord per fare pressione su Hamas affinché si occupi di un accordo sugli ostaggi. Secondo una fonte della sicurezza, Barnea ha discusso questa possibilità con gli Stati Uniti, in particolare con il direttore della CIA William Burns.
L’idea sarebbe quella di collegare i due fronti: l’eventuale interesse di Hezbollah ad un cessate il fuoco con Israele sarebbe condizionato al rilascio degli ostaggi a Gaza. Questa proposta è solo nelle fasi iniziali delle discussioni.
Barnea, figura di spicco israeliana nei negoziati per il rilascio dei restanti 101 ostaggi, sta cercando di riavviare i colloqui che sono stagnanti dall’esecuzione di sei ostaggi da parte di Hamas lo scorso agosto.
Matthew Miller, portavoce del Dipartimento di Stato americano, ha suggerito che Sinwar potrebbe rifiutarsi di impegnarsi nei negoziati nella speranza di una guerra regionale più ampia
La strategia di Barnea mira a sfruttare i recenti successi dell’IDF contro Hezbollah, compreso l’assassinio del suo leader Hassan Nasrallah, per creare nuovo slancio e incentivarli a influenzare Hamas, in particolare il suo leader Yahya Sinwar, verso un accordo.
Il Forum delle famiglie degli ostaggi e dei desaparecidos ha accolto favorevolmente questa iniziativa, ritenendo che essa chiarisca la posizione di Israele: nessun cessate il fuoco senza il rilascio di tutti gli ostaggi, vivi o morti.
Questo approccio segna un cambiamento rispetto agli sforzi precedenti che cercavano di separare il fronte settentrionale da quello meridionale. Matthew Miller, portavoce del Dipartimento di Stato americano, ha suggerito che Sinwar potrebbe rifiutarsi di impegnarsi nei negoziati nella speranza di una guerra regionale più ampia. Tuttavia, ha sottolineato l’importanza del ritorno di Sinwar al tavolo dei negoziati nell’interesse del popolo palestinese.
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