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Dematerializzazione della carta Vitale: cosa cambierà per gli assicurati dal 2025?

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Il Primo Ministro ha ripreso i lavori per garantire la carta Vitale, che dovrebbe comportare l’integrazione in France Identity piuttosto che una versione biometrica o una fusione con la carta d’identità.

Il primo ministro Michel Barnier vuole rafforzare la sicurezza della carta Vitale per combattere la frode sociale, una priorità che ha spesso sottolineato nel suo discorso di politica generale. Per riuscirci propone di abbinare la carta Vitale alle carte d’identità digitali, come ha recentemente dichiarato in un’intervista La Tribunasenza fornire ulteriori dettagli. Questa iniziativa rappresenta la continuazione degli sforzi del suo predecessore, Gabriel Attal, che aveva già lanciato una missione su questo tema lo scorso marzo.

17 milioni di francesi ammissibili

Tra le opzioni considerate negli ultimi anni ci sono la carta biometrica Vitale ovvero la fusione tra carta d’identità e carta Vitale. Secondo fonti governative citate da Il pariginol’opzione preferita sarebbe quella di integrare la carta Vitale nell’applicazione France Identity. Questa applicazione, accessibile sugli smartphone, permette già di dematerializzare la Carta d’Identità Elettronica Nazionale (CNIe) e la patente di guida per i 17 milioni di francesi aventi diritto.

Dal primo trimestre del 2025, i titolari della CNIe dovrebbero poter aggiungere la propria carta Vitale all’applicazione France Identity, mentre gli altri potranno continuare a utilizzare la carta Vitale ApCV, attualmente disponibile in 23 dipartimenti e prevista per l’implementazione nazionale fine del 2025.

Controlli rafforzati

Allo stesso tempo, l’assicurazione sanitaria ha già compiuto sforzi significativi per ridurre l’eccesso di carte Vitale e rafforzare i controlli, il che ha limitato la portata delle frodi. Secondo un recente rapporto del Consiglio superiore per il finanziamento della protezione sociale (HCFiPS), le frodi nell’assicurazione sanitaria, stimate in 1,71 miliardi di euro, sono dovute principalmente alle pratiche di alcuni operatori sanitari piuttosto che all’uso improprio delle carte Vitale.

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