Per accompagnare l’uscita della stagione 2 di Mostridedicato ai fratelli Menendez, Netflix ha appena svelato un documentario dedicato ai due criminali, in cui parlano per la prima volta dopo trent’anni. Un film molto meno sensazionalista della serie di Ryan Murphy, che ci permette di assumere la prospettiva necessaria sulla vicenda.
Quando non ce n’è più, ce n’è ancora qualcuno. Mentre la stagione 2 di Mostri è al centro di numerose polemiche, per quanto riguarda la gestione del caso dei due fratelli Menendez, Netflix ha appena scoperto la sua arma segreta per calmare i dibattiti: un documentario dedicato, in cui i criminali che assassinarono i loro genitori nel 1989 parlano davvero .
La serie di Ryan Murphy (Glee, storia dell’orrore americana) accusato dallo stesso Erik Menendez di essere disonesto, questo film si distingue come una risposta personale sull’argomento. Ma il documentario I fratelli Menendezuscito il 7 ottobre 2024 su Netflix, è davvero migliore della serie Mostri ?
Le preziose parole di Lyle ed Erik Menendez
Vi risparmiamo la suspense, la risposta è chiara e precisa: sì, I fratelli Menendez è molto meglio della seconda stagione di Mostriche è a loro dedicato. Se avete già visto la serie, evidentemente non rimarrete disorientati dal momento che diverse scene, ricostituite per esigenze della fiction in una, vengono qui mostrate utilizzando vere e proprie immagini d’archivio, offrendo un’altra prospettiva sui momenti chiave della vicenda.
E va detto che il documentario ha un serio argomento a suo favore: le parole degli stessi due criminali. Come in ogni storia vera di questo genere, sappiamo che niente batte le parole dei principali protagonisti, chiunque essi siano.
Il film di Netflix si adatta perfettamente a questo prezioso discorso, mai sentito dopo la loro condanna nel 1996. Lyle ed Erik Menendez possono così raccontare da soli i difetti della polizia, che non ha sospettato immediatamente questi giovani ricchi di Beverly Hills, o la loro stessa colpevolezza. in questa complessa questione.
Sullo schermo, però, sono presenti solo le loro voci, poiché i due fratelli restano, per il momento, in carcere a vita per l’omicidio dei genitori. Senza mai oscurare la dimensione criminale delle loro azioni, né dei loro errori, il documentario I fratelli Menendez pone ancora un elemento importante al centro della storia: l’incesto di cui sono stati vittime, per mano del padre, fin dall’infanzia.
Necessaria luce sul tema dell’incesto
Se la stagione 2 di Mostri menziona già questa chiave di difesa, il trattamento dell’argomento è catastrofico. Nella serie la violenza sessuale viene così utilizzata come argomento sensazionalistico, pretesto per inventare un falso incesto consensuale tra i due fratelli, o addirittura dipinta come l’ennesima bugia da parte dei criminali. Solo l’episodio 5, interamente in piani sequenza e dedicato alla testimonianza di Erik sugli abusi subiti, riesce ad allontanarsi da questa rappresentazione francamente dubbia.
Il documentario I fratelli Menendezinsiste maggiormente sull’aspetto giuridico di questo immenso problema sociale. Per due ore, il film ritorna sui due processi che hanno portato alla condanna di questi assassini, e in particolare sull’incapacità, all’epoca, di concepire che ragazzi giovani e ricchi potessero essere vittime di violenza sessuale, per diversi anni. Una luce necessaria sul cammino già percorso sull’argomento e, soprattutto, sulla lunga strada che resta da percorrere per un vero riconoscimento dell’incesto, sia in ambito intimo che giudiziario.
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